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giovedì, settembre 25, 2008

Da qua, in punta di piedi.

E' un periodo di assestamento questo. Uno strano limbo spazio-temporale.
Abituata ai ritmi dello stabilimento balneare mi sembra strano adesso starmene qua, in attesa.

"Qua" non è proprio Firenze città, ma uno dei tanti paesini limitrofi, ad appena dieci minuti di treno. Quella di evitare il cuore della città è stata una scelta voluta: non volevamo correre nuovamente il rischio di essere inghiottite dal grigio tetro delle grandi città.
Perchè sì, non fa differenza: Milano o Firenze, al di là della diversità estetica, restano sempre due grandi, caotiche città.
Qua invece ho quello che cercavo:la tranquillità dei piccoli paesi, ed il verde delle colline quando mi affaccio alla finestra.
L'unica pecca è la FI-PI-LI che attraversa il paesino come una lunga vena marcia: triste segno che, nonostante tutto, allo smog non si può sfuggire a lungo.

La casa è grande,e su due piani.
In realtà è un B&B (senza l'&B), decisamente conveniente visto che nel prezzo (275 € mensili) sono comprese tutte le spese, più carta igienica, detersivi, cambio una volta alla settimana di accappatoi, asciugamani, lenzuola.. e in più il servizio di pulizia di bagni e cucina.
Non ci sono spazi comuni,il che rende ancora più difficile familiarizzare con gli altri 4 inquilini-talpe, perennemente rinchiusi nelle loro stanze.
L'unico che pare felicissimo di scambiare quattro (ma anche otto!) chiacchiere è il proprietario: il Signor Burns.
Il Signor Burns piomba in casa nelle ore più disparate ed imbarazzanti, tipo la cena: si piazza ad un lato del tavolo, a braccia incrociate, e tu resti nel dubbio se offrirgli una forchettata di spaghetti o cosa.
In realtà lui se ne sta semplicemente lì, e dopo aver augurato "Buon Appetito" aspetta che tu, per l'imbarazzo, inizi una qualsiasi conversazione. Conversazione che può andare avanti benissimo ad ore ed ore, senza che tu riesca a dartela a gambe mentre tutti gli altri corrono ai ripari nelle loro stanze.
L'altra sera ho toccato il fondo: non sapendo più che pesci prendere mi sono addirittura ridotta a parlare di matematica, col Signor Burns che non aveva affatto problemi a disquisire dell'importanza delle funzioni applicate alla vita quotidiana.
Poi ha iniziato a parlarmi dei suoi viaggi in Corea, Danimarca, Finlandia.. e non-so-come mi ha trascinata al pc, per farmi sentire la Dance Macabre di Saint-Saens, e stava per iniziare ad illustrarmi il nuovo progetto di un parco in costruzione qui nei dintorni quando, sfinita, ho inventato una scusa e mi sono blindata in camera.

Ma, Signor Burns a parte, la mia vita continua ad un ritmo più o meno lento.
Mi sono iscritta alla Scuola di Teatro qui a Firenze, e al Laboratorio Teatrale giù in provincia, è finalmente nata l'Associazione Culturale tanto sognata con i ragazzi della sede, ed anche lì c'è in progetto di organizzare un'Officina Teatrale autogestita.
Però, tutto questo non mi basta: non avendo ancora effettivamente iniziato niente di tutto ciò, sento il bisogno di trovarmi un lavoro, compatibilmente agli altri impegni.
Qui nei dintorni non ho trovato nulla: la prossima settimana vedrò di orientarmi verso Firenze-Firenze.

Vedremo!

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3 Commenti:

  • Alle 8:52 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    Spero fortemente che tu ti ricordi di dover chiedere una cosa fondamentale a Mr Burns!
    Mucillagine assonnata

     
  • Alle 9:36 PM , Blogger Unknown ha detto...

    Io qualche differenza tra Firenze e Milano a dire il vero la vedo ;-)

     
  • Alle 5:28 PM , Blogger giraffa.c ha detto...

    Bentornta! Per il lavoro puoi sempre chiedere al sig. Burns, magari tra una danza macabra e un viaggetto riesce a trovarti qualcosa.. nun se po' mai sape':-)

     

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