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domenica, ottobre 12, 2008

La naturale evoluzione del "giorno no"

è una di quelle ridicole litigate familiari da film di bassa lega passato su rete quattro.
Quelle che iniziano a causa di una stronzata, uno stupido pretesto per ingigantire tutto e per poi finire a spurtarsi addosso vecchi rancori e ad urlarsi contro offese poco gratuite.

La questione è semplice: non si dovrebbe avere l'incoscienza (incoscienza, sì!) di mettere al mondo figli con i quali non si è capaci di instaurare un minimo rapporto di dialogo fin dall'età di 7 anni, e pretendere all'età di 20 che questi vengano spontaneamente a raccontare di sè e dei propri problemi, e restare shockati se poi questi hanno una crisi di nervi perchè non riescono più a sopportare lo schifo che hanno tutto attorno.

La verità è che io ci spero ancora che imparino a fare i genitori. Che da un giorno all'altro si sveglino e siano comprensivi, e capiscano che è estremamente doloroso diventare adulti senza l'aiuto di nessuno.
E quando mi rendo conto che è solo una mia patetica illusione è ovvio che io porti rancore, che li detesti con tutta me stessa, che mi diano la nausea i loro comportamenti patetici tipo di sepdire la vicina di casa ad indagare cosa c'è che non va.

Aspetto le 15 per partire, andare a casa mia, fare il punto della situazione e decidere di consegenza.

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3 Commenti:

  • Alle 10:09 AM , Blogger Lillo ha detto...

    Quindi?

    Com'è andata?

    Spero bene.

     
  • Alle 11:14 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    ..spero che ora vada un po' meglio :-))

    No Blogger

     
  • Alle 10:20 PM , Blogger giraffa.c ha detto...

    Ovetto, come va? Dai, metti un punto e ricomincia con i tuoi progetti:-)

     

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