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lunedì, marzo 02, 2009

Ancora incubi

A volte sono rincorsa da un coccodrillo attraverso quelli che sembrano uffici.
Solo che tutte le porte sono chiuse, e non posso fare altro che correre sulle piastrelle bianche del corridoio, sapendo che il coccodrillo è più veloce di me e sarà una questione di secondi sentire le sue fauci sulle mie caviglie.

Altre volte l'incubo è più esplicito e c'è direttamente mia madre con quella sua espressione cattiva. Esce dall'asilo delle suore ed io cerco di raggiungerla ma nonostante io corra con tutte le forze lei è sempre più avanti di me. Voglio urlare ma le mie labbra si muovono senza emettere suono. Mi sveglio con il groppo in gola e le lacrime sulla faccia.

Stanotte invece c'erano questi due bambini, il più grande avrà avuto massimo dieci anni, la più piccola cinque o sei. In un'altra stanza c'erano i genitori che urlavano, il bambino mi afferra un braccio e mi fa sentire tutto il male del mondo.
I genitori urlano talmente forte che la lampadina della stanza in cui siamo noi si schianta in mille pezzi: un pezzo di vetro viene ingoiato da un piccione, che soffoca, si sgozza, e muore in una pozzanghera di sangue che la bambina tenta di ripulire con uno straccio.


Non so se sono più inquietanti i miei incubi, o sentire il Signor Burns che trapana una parete a caso, fischiettando Morricone.

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3 Commenti:

  • Alle 12:19 PM , Blogger Lillo ha detto...

    Se facessi sogni come l'ultimo che hai descritto, probabilmente avrei paura ad addormentarmi, Nightmare style.

    Bacio,
    -L.

     
  • Alle 8:08 PM , Blogger Silvia ha detto...

    la morte del piccione magari non è casuale!

     
  • Alle 11:55 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    ..sono felice di non ricordare mai un cavolo dei miei sogni..almeno quello ;-))

    No Blogger

     

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