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lunedì, novembre 17, 2008

E

E scrivo da questo notebook Asus della serie "EEE" trovato in offerta una settimana fa all'Ipercoop che non potevo non comprare per essere lo stereotipo della perfetta studentessa universitaria sfigata: ruolo che mi si addice benissimo, data la mia identità da matricola sperduta nella vasta giungla fatta da bacheche stracolme di annunci, orari delle lezioni improvvisamente posticipati, aule magne (giustamente) occupate, scambi di frasi che mirano esclusivamente (o quasi) agli appunti di una lezione perduta.
Mi sto adattando.
Parto da casa con un largo anticipo sapendo che il 72 passa quando vuole, ed arrivata alla Rotonda Barbetti mi faccio a piedi la strada fino alla stazione.
Altro autobus fino al Duomo e nuovamente a piedi fino al Polo storico.
Uso un solo blocco di appunti e mi porto dietro una bic nera che funziona quando vuole.
Sono sorda. Scambio fischi per fiaschi, "Giulio" per "Bruno" e "Pinocchio" per "Finocchio", cosa che spesso mi fa voltare verso il vicino per dire con espressione idiota "Scusa, che ha detto?"
Guardo con ammirazione mista a soggezione chi si è già perfettamente ambientato in questo nuovo habitat: ragazzi con la barba incolta e gli occhialetti tondi, ragazze profumate con gli stivali coi i tacchi ed le camicette bianche sotto ai maglioncini color pastello.
Impossibile evitare il confronto, con le mie scarpe da ginnastica ingrigite, i maglioni troppo larghi ed i capelli arruffati.


E per ora va così.
Ho fatto conoscenza con un paio di ragazzi: uno mi ispirava particolarmente, l'altro invece per osmosi. Al primo non è ancora spuntata la barba,ha qualche chilo di troppo e grandi occhi sorridenti. Ha modi di fare un po' goffi ed impacciati, è sicuramente gay anche se ancora non lo sa. Esattamente come me ha iniziato in ritardo: ci siamo riconosciuti alla seconda lezione.
L'altro è alto e dinoccolato, con questi zigomi ossuti che mi ricordano tanto il Biagio ai tempi in cui lavoravo come cameriera al Pirata, ormai quattro anni fa.

E sto recuperando lo studio arretrato.
Sono in pari con storia del cinema, se escludiamo i film che devo ancora guardare, ma adesso tocca a storia del teatro: al ricevimento del Professore mi è stato dato da leggere un libro in più, come sostituzione degli appunti mancati.

E non penso: agisco.
Cosa che si è rivelata utile anche ieri sera, per risolvere alcuni problemi sorti da un po' con ila-m, perchè sì: come in ogni coppia,i problemi non mancano.
Solo che spesso siamo noi a crearceli.

That's all!


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3 Commenti:

  • Alle 10:39 AM , Blogger MyP ha detto...

    La classica vita da matricola, insomma!!!! :-)
    L'importante è che stai bene. Il resto (l'adattamento) arriverà con il tempo!

     
  • Alle 1:44 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    ..ma sì, divertiti e stai bene..poi vedi anche di imparare qualcosa: è un investimento per il futuro ;)

    No Blogger

     
  • Alle 11:39 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    ..dimenticavo: 'nculo alla balena !!!

    No Blogger

     

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