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venerdì, giugno 13, 2008

Il mercato del venerdì

è una lunga serie di bancarelle che si snoda nella parte ovest della città: un vero e proprio inferno sotto il sole rovente.

La fauna che popola questa giungla fatta di borse, vestiti, scarpe, frutta, verdura e chi più ne ha più ne metta è la più disparata, a cominciare dalle mamme.
Sì, le mamme.
Perchè mi sembra logico, no? Hai partorito da una settimana e cosa fai? Ti porti il bimbo sotto i 30°C, ovvio.
E il bimbo, ovviamente, ha caldo, o ha sete, o piange, o deve fare il ruttino, o ha fame, o non dorme (e ci credo!), il bimbo! Il bimbo! Ohimmena il bimbo!
Insomma: vedi questa orda di mamme coi passeggini piazzate in mezzo di strada che ti ostruiscono il passaggio.
Oddio, passaggio.. forse è meglio chiamarlo struscio.
Sì, perchè al mercato del venerdì non cammini: nuoti!
E mentre nuoti in stile libero fra questo groviglio di corpi sudati, ti ritrovi il naso sotto l'ascella del settantenne peloso, o ti passa fra le gambe il cane cieco della vecchietta alta mezzo metro, e così via.

Ah, il mercato del venerdì!
Guai a fermarsi un istante a conteplare una bancarella, perchè proprio in quell'istante la stessa mamma che prima era immobile, tutta intenta a dare la schiacchina al pargolo.. riparte!
E mica riparte piano, eh? Nono, mette il turbo!
Solo che ci sei te, proprio lì davanti, ma questo poco importa alla madre che con noncuranza di investe le caviglie, per poi guardarti da dietro gli occhiali da sole e dirti, con voce falsamente stupita "Uh, scusa eh! Mica ti avevo vista! Ti sei fatta male?".
Eccerto che mi sono fatta male, cogliona!, vorresti urlarle.
Ma ti limiti ad un garbato "No no.. niente.." lasciando la caviglia sbucciata, con la carne viva al vento.

Ah, il mercato del venerdì!
Andarci da sola è già complicato: figuramoci se sei accompagnata dalla mammallacoque e dai vicini di casa.
"Uovoallacoque, guarda quel vestito!","Uovoallacoque, prova quelle scarpe!", "Uovoallacoque, prendi quella minigonna!", "Uovoallacoque, saluta la zia della sorella del padre del nonna aquisito da parte della madre di quella tua amica di infanzia!"

E torni a casa con l'emicrania, il portafogli vuoto, un'insolazione, un timpano sfondato, una caviglia sbucciata e.. quasi quasi rimpiangi i mercati settimanali di Milano.
Quelli dove tutti stanno zitti zitti, a farsi servire dal proprietario della bancarella, in fila indiana.

Oddio.. no, decisamente meglio questi maremmani.
Nonostante tutto.

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