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domenica, marzo 22, 2009

Sto affondando in un sedile di prima classe

del treno regionale di ritorno a casa, quando decido di mettermi a fare il punto della situazione.

Ah, non che io avessi pagato il biglietto per la prima classe eh.. è che un ragazzetto aveva vomitato su mezzo vagone e ci hanno fatto spostare in quello successivo che, bada te!, era di prima classe.
Stiracchio le gambe in avanti e mi godo il contrasto di colore fra i pantaloni verdi, gli scaldamuscoli a righe gialle-blu e le calze a quadrettoni arancioni-rosa-rosso.
A completare l'opera il tocco finale: le scarpe nuove. Viola.

"Ti hanno gettato addosso una secchiata di colore?" commenta scherzosamente Giulia notando la combinazione sopracitata con l'aggiunta di un maglione arancione.
No, è che la mia vita è già talmente nera di suo che non comprendo perchè mi debba vestire di scuro, mi viene da commentare. Non dico nulla, e mi limito a sorridere.
E' vero. E' un periodo che mi vesto "a macedonia", come commentano sarcasticamente i coinquilini del B&B e.. no, non è vero che la mia vita è scura.
Fa quasi strano dirlo ma, nonostante la situazione strana in cui sono impelagata, questo è uno dei periodi più belli che io abbia mai vissuto.
E ci giungo alla conclusione mentre la bambina di quattro-cinque anni del sedile di fronte al mio chiede a sua nonna, ridendo, "Ma sei ancora arrabbiata con me?" e lei le risponde "Per soli altri 5 minuti via.."

A dire il vero sono arrivata a più di una conclusione.
Ho scoperto di avere un sacco di genitori, non biologicamente legati a me, ma che lo sono affettivamente enormemente di più rispetto ai genitoriallacoque.
Ormai non torno a "casa" da quasi un mese sebbene io scenda in maremma tutte le settimane: il più delle volte dormo da sara-sca, e Vanda mi ha dato la disponibilità di un posto letto, con o senza egi.
E' la vicinanza di tutte queste figure materne e paterne che non mi fa minimamente sentire la mancanza dei genitoriallacoque. E non so se essere in colpa o sollevata, per questo.

Ho scoperto di essere ancora in grado di instaurare un rapporto di amicizia (o almeno ci sto provando, con tutte le paure e seghe mentali annesse e connesse), nonostante l'ultima volta che io ci abbia provato sia finita come è finita.

Ho scoperto di detestare le persone approssimative, e di commuovermi di fronte alla delicata accortezza che altre persone hanno, in maniera del tutto innata, e verso le piccole cose apparentemente insignificanti come il disporre dei biscotti su di un piatto invece che lasciarli nel sacchetto (ditemi voi se ci si può commuovere di fronte ad un piatto di biscotti..)

Insomma, credo di essere in un periodo della mia vita particolarmente felice, e so anche che da qui a pochi mesi dovrò prendere delle decisioni importanti, che riguardano il futuro, in particolare lo studio. Mi concedo di finire questo primo anno universitario, e poi vedremo.

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1 Commenti:

  • Alle 5:46 PM , Blogger P. ha detto...

    ciao ti seguo da un pò... per quanto possa apparire cinico e senza sentimenti la tua storia di vita mi incuriosisce sempre. guarda sempre avanti.

     

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