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venerdì, marzo 13, 2009

A volte quello che ci vuole

è un volo low cost per Palermo.
E mentre le hostes fanno la danza propiziatoria per il volo (per gli stupidi risulta una semplice spiegazione delle regole di soccorso in caso di incidente) pensare che potrei starmene esattamente così, sospesa in aria, per sempre.
A chissà quanti metri di distanza dalla terra, a guardare l'alba e poi giù verso la costa dove le macchine diventano sempre più piccole, come formiche.

Fare colazione 2-3 volte al giorno con cibi sempre diversi, camminare per le strade selvatiche della città, in mezzo alle urla concitate dei venditori ambulanti della Vucceria, del Ballarò e poi ritrovarsi a sorridere verso chi credevi che non avresti mai avuto il coraggio di conoscere. Insistere per dormire tutte e quattro nello stesso letto, come sorelle, anche se in quattro in un matrimoniale fa troppo caldo. Sentire i granelli di sabbia più grossa e bianca fra le dita, e l'acqua cristallina e fredda che bagna le caviglie. Giocare a Jungle speed e fare la lotta per conquistare il totem, mangiare fino a sentirsi male e provare a parlare in siciliano con scarso successo. Poi scattare la prima vera foto di noi quattro dopo quanto? Non so quanti anni ormai che ci conosciamo. E regalarle un porta foto digitale in cui poterla mettere, se le va. Fare le corse e scivolare platealmente in mezzo alla piazza principale di un paesino, provocando l'ilarità di tutti i presenti compresi i cani randagi. Visitare chiese restando a bocca aperta e guardare il panorama dall'alto, lanciando un aereoplanino di carta.
Ritrovarsi a pensare di avere, in fondo,il solito caratteraccio di sempre e combattere contro gelosie immotivate e altri ragni della mente.

Tutto questo, e molto altro ancora, in soli quattro giorni vissuti intensamente come fossero mesi.

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1 Commenti:

  • Alle 6:04 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    Benvenuta in Sicilia, la mia terra!
    E.

     

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