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mercoledì, ottobre 10, 2007

C'è silenzio, qui nella casa in Toscana

Il cane è acciambellato nella poltrona, mentre la Sfranta è bello disteso nel letto. Dorme ancora.
Ho anche sbirciato nella camera dei miei, per vedere se c'era mamma. Non c'è.
Forse è andata ad uno dei suoi 3-4 lavori.
Forse è andata a comprare il latte.

Sono tornata ieri sera da Roma, dove ho pernottato un paio di notti da C.; dovevo farle da spalla per un'audizione, e alla fine è andata a finire che neanche le hanno chiesto il dialogo.
Così me ne sono restata fuori ad aspettare per tutto il tempo, parlando con un ragazzo che si era offerto.. o meglio, a cui avevamo chiesto, di fare da comparsa.

Sono tornata ieri sera, e non mi ha fatto nè caldo nè freddo.
Anzi, a parte il piacere di rivedere il cane e mio fratello, qui a casa è tutto squallidamente come prima: stesso telefono di casa con il lucchetto, stesso frigo vuoto, stessa Limitata (con un biccio in più perchè mio padre ha fatto un piccolo incidente) in riserva..

Inizia a darmi ai nervi questa monotonia. L'inerzia che avvolge casa, o forse tuta la città.
E se da una parte vorrei uscire a fare due passi, per rivedere certi luoghi a me cari, dall'altra vorrei starmene chiusa in casa per paura di incontrare le solite facce.
I soliti conoscenti che ti chiedono "Allora? Ormai sei una Milanese eh? Come è Milano? Eh.. poi te ne accorgerai che qui in confronto è un paradiso! Ma..come è andato il provino?"
Forse potrei fare sparire i loro sorrisi ebeti dai loro volti con un "A dire il vero non mi hanno presa. In compenso questo venerdì inizia un Laboratorio Teatrale a cui mi sono iscrittta. Sì, lì a Milano".

Chissà come procederebbe, dopo, la conversazione. In fondo ci sarebbero 2 soli modi:
a) categoria di persone che, corrugando la fronte e scuotendo l'indice della mano destra, iniziano a spiegarti l'importanza di una Laurea (loro, che non sono laureati). Parlerebbero di un futuro più certo, perchè al mondo d'oggi in pensione i ragazzi della mia età se la sognano e bla bla bla.
b) categoria di persone che, con un sorriso fra il dispiaciuto e l'incoraggiante ti augura buona fortuna.

La differenza? Nessuna.
Quelli della categoria b) la pensano esattamente come quelli della categoria a).
Ma per lo meno hanno l'accortezza di tenere per sè i loro pensieri, senza fracassarmi i coglioni.

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6 Commenti:

  • Alle 8:54 AM , Anonymous Anonimo ha detto...

    Claro que sì!!! Tu inizia a rientrare a Milano e poi in qualche modo ci si incontra ... :-) Baciooooooo

     
  • Alle 5:30 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    You're back

    Inizio a sentirmi molto mucillagine se ti assenti per troppo :P

     
  • Alle 7:16 PM , Blogger Andrea-The Riff ha detto...

    la conosco bene quella gente li (categoria A)...va solo ignorata.la categoria B almeno ha un filo di classe.

     
  • Alle 8:44 PM , Anonymous Anonimo ha detto...

    NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO ecc ecc ecc
    çç avevo il cell in cameraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! çç
    excell

     
  • Alle 9:48 AM , Blogger M4nU3l@ ha detto...

    Sono un pò le tappe obbligatorie per quelli della nostra età.Ci troviamo in un momento di passaggio che non si puo' vivere diversamente da come l'hai raccontato: Si cominciano a prendere "decisioni importanti" e soprattutto "decisioni autonome",ma anche "decisioni azzardate"...lo si fa con la convinzione che "è una cosa mia,poi tutto quello che succede so cazzi mia e di nessun altro,quindi non rompetemi le palle". Ma ci sono e ci saranno sempre quelli che verranno a rompere quell'equilibrio che con fatica uno si è creato fino a quel momento...e ti faranno le tipiche domande,apparentemente innocue per chi le fa,ma fastidiosissime per chi le riceve.Ma sai che ti dico?Non pensare che se avessi dato retta alla categoria "a" la vita ti sarebbe andata meglio.Io faccio l'università,e non è cambiato nulla...certe domande,quelle fastidiose,intendo,arrivano sempre:"quanti esami hai dato?","beh,ma quando ti laurei","ma sai che io conosco la figlia di tizio che si è laureata con con 110 e lode,più bacio accademico più plauso in 3 anni precisi...e lavorava anche,e aveva anche tempo di fare volontariato,e anche di diventare campione del mondo di uno sport qualsiasi,e anche di avere un fidanzato superbello,superbravo e super ricco...e tu ,come stai messa?"
    Col tempo sto imparando a capire che infondo certa gente non deve e non puo' distogliermi da quello che IO ho deciso per la mia vità.Quelle sono le solite domande di rito che si fanno perchè non si ha altro di interessante da dire.

     
  • Alle 2:34 PM , Blogger Unknown ha detto...

    Hai detto poco .. quelli che non fracassano i coglioni ormai sono una rarità da queste parti ! :-D

    (a proposito, benritrovata :-) )

     

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