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mercoledì, settembre 16, 2009

Piove

Piove.. di quella pioggia silenziosa che mette addosso uggia e malinconia.
Al momento sono costretta a stare per una settimana nella casa dei miei: pare che giù in puglia una mia Zia (una delle tante Zie sconosciute, viste al massimo un paio di volte in 20 anni) sia in fin di vita a causa di una malattia rara che provoca gravi danni a tutte le ghiandole del corpo. Così mamma e babboallacoque sono partiti ieri mattina presto, affidandomi le cure del cane e raccomandandosi di "non portare nessuno a casa".
Ovviamente la raccomandazione non è stata rispettata, cosa che mi ha provocato un brutto attacco di paranoia da persecuzione: convinta di avere un micro-registratore piazzato da qualche parte, ho controllato in tutti i cassetti, scaffali, armadi e ripiani alti della casa sotto lo sguardo attonito di ila-m.
Alla fine mi sono calmata eh ho smesso di cercare, ma il senso di inquietudine e disagio non molla la presa e pare che nessuno dei miei metodi riesca a farmi rilassare: doccia calda, coccole, musica a basso volume, cucinare dolci..

Certamente la casa non contribuisce ad alleviare il senso di angoscia: il frigo perennemente vuoto, l'acquario dai pesci decimati, i piedi che diventano neri a furia di camminare scalzi sul pavimento sporco, le foto di una me bambina che mi sorride da ogni angolo della casa ora accanto ad un fiore, ora con le mani congiunte per la prima comunione, ora assieme a mio fratello..
Ciliegina sulla torta un bigliettino scritto tempo fa e trovato, per caso, conservato dietro la bilancia da cucina:

"Buongiorno mamma!
Ti ho comprato un pensierino, spero che la piantina sia viva.. (non me ne intendo)
Torno per pranzo, alle 3!
Elena."

Assieme a quello una serie di altri biglietti non miei: ricette appuntate di fretta che mai verranno cucinate, frasi sentite alla Tv e riportate sgrammaticalmente ("O sonoi tu ha controllare i tuoi atti ho l'atti ti controllano te"), una sfilza di cifre apparentemente senza senso..
E' l'aria. E' l'atmosfera di questa casa che mi stringe lo stomaco e mi fa venire la nausea.
E tristezza.

Intanto, faccio il conto alla rovescia che mi separa dalla mia amata Firenze..