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lunedì, dicembre 29, 2008

Il peggio è passato

Strano.
Sono passati solo dieci giorni dall'operazione, e a me sembra che siano trascorsi mesi.
Dall'ultima volta che ho scritto qui ne sono successe di cose, sia belle che brutte: dal vederla tornare a mangiare qualcosa di consistente allo starle vicina nei momenti di depressione, dall'aiutarla a compiere i primi passi, al farla ridere facendo uno stupido balletto nel corridoio mentre le mettevano l'ennesima flebo.
Ed è stato bellissimo lavarle i capelli nel lavandino, o leggerle la rassegna stampa del giorno, comprarle la teiera e la crema per le mani dall'erborista di fiducia.
Gli imprevisti ovviamente non sono mancati: le è venuta una flebite alla vena, e la membrana esterna dell'intestino le aveva tappato un drenaggio che non ne voleva sapere di uscire. I dottori senza mezzi termini e con un Placebo (a cui ila-m non ha creduto) glie l'hanno strappato via a forza: le urla si sono sentite fin fuori dal reparto.

Ma l'importante è che il peggio sia passato.
Ieri mattina l'hanno dimessa, ed anche se non è a casa nostra.. l'importante è che non stia più in quella gabbia bianca che puzza di semolino e di medicinali.
Rimangono da togliere solo alcuni punti, poi gli ultimi controlli e accertamenti.. e fra un paio di mesi torneremo alla nostra vita.

In tutto questo ho capito l'importanza delle amicizie, scoprendo di averne molte più di quante ne immaginassi (e non grazie a facebook!). Ha ragione Giulia quando dice "A volte quello che ci vuole è una cena di puro divertimento con le persone giuste", ed è per questo che mi sono ritrovata a preparare dei disgustosi gnocchi di zucchine e dei topini di colloso purè di patate,per una cena vegetariana, il tutto reso mangiabile solo dalla grande quantità di vino rosso. O a fabbricare una casetta di pan di zenzero rigorosamente comprata all'IKEA e svegliarsi la mattina dopo, a casa di egi, con una voce simile a quella di Amanda Lear e con un dread in testa.

Ed in fondo è stato bello anche passare il Natale a casa di amici di famiglia, scoprendo con stupore che a distanza di anni non è cambiato poi più di tanto: sono sempre quella che ti svuota l'armadio dai vestiti che non usi più, eh? ;)

E nonostante tutto di regali belli ne ho avuti questo Natale: primo fra tutti l'averti ancora al mio fianco, il libro di Carlos Ruiz Zafon, Le Venti Poesie d'Amore e la canzone disperata di Neruda, le risate in compagnia, le notizie della Sfranta disperso da qualche parte ad Edimburgo.

Ma soprattutto la consapevolezza della bellezza delle piccole cose.

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