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venerdì, dicembre 19, 2008

Come un disco rotto

da tutta la sera ripeto le stesse cose a quelli che mi chiamano, e che sono sempre di più mano a mano che la voce si sparge. Peccato che il ripetere non sia direttamente proporzionale a non sentire dolore, anzi: su di me ha esattamente l'effetto opposto.

Succede che oggi pomeriggio ila-m è stata operata per quella che i medici credevano fosse un'appendicite, ma che invece si è rivelata una emorragia interna causata da una ciste ovarica infettata. L'emorragia le ha fatto perdere una buona quantità di sangue, motivo per il quale quando sono andata a trovarla all'ospedale (ovvero dopo aver preso al volo il primo treno che mi è stato possibile prendere) era di un bel colore bianco-trasparente, oltre ad avere tubi e tubicini sparsi in qua e là. Un bianco a chiazze rosse, perchè ad un certo punto le è uscita fuori questa specie di orticaria di cui non si sa il motivo, e che adesso è tenuta a bada con il cortisone.

Ovviamente vederla in questo stato mi ha fatto avere una delle mie tipiche reazioni, da evitare in questi casi: scoppiare a piangere di fronte a lei, che ancora intontita dall'anestesia si domandava il perchè sentisse ancora male se l'operazione era stata fatta. Al che le abbiamo spiegato che non è andata propriamente come pensava.

"Te come stai?" è la domanda più frequente.
Già, come sto..
Come vi sentireste se vi fosse negato di trascorrere la notte in ospedale, accanto alla persona amata, perchè ufficialmente non siete nulla in confronto a lei.. quando invece ieri era il vostro mesiversario di 4 anni e 4 mesi passati assieme?
Come vi sentireste se l'unico contatto a voi concesso fosse una carezza, per non far sospettare niente ai parenti?
Frustrante. Semplicemente frustrante.
Oltre al fatto di sentirmi in colpa per non aver fatto di testa mia e non avere insistito a chiamare la guardia medica la sera prima che partisse, quando accusava i dolori all'addome.

E' assurdo, mi sembra tutto così assurdo. E il peggio fortunatamente è passato. Adesso bisogna solo aspettare che si riprenda.
Domani mattina andrò presto in ospedale: spero di eludere la covata di parenti battendoli sul tempo, e di sgattaiolare nella stanza giusto il tempo di un bacio. Che sicuramente provocherà un attacco cardiaco ad una delle 3 vecchiette che le fanno compagnia nella stanza.

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1 Commenti:

  • Alle 11:12 PM , Blogger SunOfYork ha detto...

    è una delle cose più frustranti che abbia sentito...come se non bastasse quell'odore di ospedale che ti si appiccicca addosso, bisogna pure lottare per stare vicini alla persona che si ama

    sun

     

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