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lunedì, gennaio 08, 2007

Voglia matta del Tacca Tacca

L'ho scoperto per caso.
Anzi, a dirla tutta me lo ha fatto conoscere David, in occasione del suo compleanno.

Parlo del Tacca Tacca, quello che amo chiamare il "nostro ristorante".
Sì, il nostro ristorante.
Dopo tutto l'ambaradan accaduto negli scorsi mesi, ho sentito l'esigenza di ricominciare da capo con Ila-m. E ricominciare da capo implica cercarsi dei nuovi posti. Posti solo nostri, tutti nostri. Posti che non sono legati a brutti ricordi.
Certo, questo significa che è da un bel po' che non mangiamo al cinese..
..ma niente è come il Tacca Tacca!

Il Tacca Tacca è piccolo. Intimo.
E' ben nascosto, nonostante l'enorme insegna che troneggia sul minuto edificio.
Una siepe ne cela l'entrata, e il fatto di trovarsi su una strada a scorrimento abbastanza veloce lo rende ancora più invisibile.
All'interno ci sono 6-7 tavoli al massimo, il locale è illuminato ma non troppo, e il cibo è assolutamente favoloso! (Oltre ad essere anche economico!)
Attaccata ad una parete c'è una lavagna, dove in gesso viene scritto il piatto del giorno.
C'è un bancone, che divide a metà la minuscolissima sala. Sul bancone, oltre all'occorrente per le bibite, ci sono candele, fiori, ed oggetti vari.
E' difficile descrivere del Tacca Tacca, bisogna entrarci per capire.

Poi c'è la questione del nome: Tacca Tacca.
Una "mezza tacca" sta per un mini antipasto. Una Tacca è una porzione un antipasto. Una "tacca tacca" sono 2 porzioni, il massimo che puoi prendere di uno stesso antipasto.
Hanno una marea di antipasti, ma la "pappa al pomodoro" è insuperabile!
Per ogni tavolo si possono prendere al massimo 5 tipi diversi di antipasto.
E poi il pane.. dio, quel pane!
E' caldo, quando te lo portano a tavola, in dei sacchettini di carta marrone, grezza.

Stasera ho una voglia matta del Tacca Tacca.
Di andare a mangiare al ristorante, al nostro ristorante.
Il nostro ristorante.
Nostro, e solo nostro.
Intesi?

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