Site Meter

martedì, settembre 22, 2009

Sgradevole sensazione di vivere in un film,

in un film grottesco.
No, non parlo di quelli tipo Boldi e De Sica, ma piuttosto qualcosa che si avvicina ai film della Buy, con quell'atmosfera indescrivibile che pervade tutta la pellicola, e che alla fine dei 90 minuti ti lascia con l'amarognolo in bocca.

Oggi pomeriggio, ad esempio, me ne stavo seduta tranquilla su una panchina assieme ad Ila-m dopo aver mangiato un bel gelato (ai gusti di ricotta e fichi, cacio e pere e menta), quando il telefono ha squillato.
Niente di anormale, qui, se non fosse che dall'altra parte della cornetta c'era mia madre, furibonda, che mi sbraitava contro di aver lasciato la casa in disordine; dopo cinque minuti buoni di urla ininterrotte ho deciso che era meglio riattaccare e parlarne a quattr'occhi.
Nel tragitto fra il parco e la casa ho incontrato la mia vecchia Prof. di Educazione Artistica delle medie, che ha voluto sapere nei minimi dettagli la mia vita negli ultimi 7 anni.

Entro in casa e trovo la psicopatica accanto al pianoforte, con in mano una manciata di spartiti che, sì, ok avevo lasciato in terra.. ma prenderli e lanciarli in aria al mio arrivo non mi sembra la soluzione migliore, no?
Dopodichè ha iniziato a domandare "Cosa ci fa tutta quella birra e quel vino nella spazzatura?" (una ceres ed un Chianti scadente) e a fare l'apologia della sua ideale uovoallacoque, che non ha mai bevuto birra nè vino, e anche poca acqua!
Poi si è trasformata in una SS ed ha iniziato ad ordinare di pulire questo e quello e quell'altro ancora perchè lei non aveva lasciato la casa in quelle condizioni! E chissà in che modo vivi te, ah ma io non ti ho imparato (sì sì, ha detto proprio "imparato") il disordine, perchè chi è disordinato nelle cose è disordinato anche nel cervello!

Quindi, fatemi capire: bevo poca acqua e ho disordine nel cervello.
Uhm, non credevo che essere gay provocasse questi danni collaterali!

Etichette: , , ,

sabato, settembre 19, 2009

Dammi un paio di forbici che mi taglio i capelli

La prossima volta che anticiperò in un post la mia volontà di andare dal parrucchiere, fermatemi.
Per favore, fermatemi.

Ok, e va bene che erano due anni che non ci andavo.. però spendere 50 euro tutte d'un botto e sentirmi anche chiedere "Va bene se ne batto solo 12?" mi ha fatto andare in bestia.
Ovviamente ho fatto battere tutti e cinquanta gli euro: minimo minimo pretendo lo sconto, se vuoi evadere il fisco, ladra!

Sul serio, sono shockata.
Ecco, sì: il parrucchiere mi traumatizza.
A cominciare dal lavaggio, da quell'orrendo e scomodo lavandino che c'ha la slogatura della prima vertebra cervicale in omaggio: ma che diamine, perchè non attutiscono l'appoggio in qualche modo? Basterebbe un po' di gomma impermeabile!
E invece no.
Sei lì, in quella posizione innaturale da capretto sacrificale che tenti invano di deglutire i litri di bava che stai accumulando, quando la parrucchiera ti domanda -mentre ti conficca le unghie nella corteccia celebrale- "Va bene la temperatura dell'acqua?"
Ora, se rispondi di no è la fine: sarebbe capacissima di prendere della carta stagnola e di tagliarti la gola di netto, con un gesto che farebbe invidia a Gaemon.
Non ti resta che rispondere con un sì, che a causa della bava esce come un "Shlìì..", e pregare che la tortura abbia fine.
Ma la shampista ci gode a vederti soffrire, e cercherà in tutti i modi di prolungare la tua agonia con domande-trabocchetto che hanno anche la funzione di depilare il tuo portafoglio:

"Faccio uno shampoo per donare più lucidità ai capelli?"
"Uhmblbl.. no" (e lo dici ti scappa anche la bolla di saliva fra le labbra)
"Lo shampoo post colore?"
"No."
"La crema per i ricci sì però eh, ci vuole.."
FAMMI QUESTO CAZZO DI LAVAGGIO, STRONZA! vorresti urlargli.
Invece alla fine cedi alla crema.
"..oook"

Altre unghie nel cranio, altri litri di bava, altra acqua nelle orecchie a sventola.
Quando finalmente senti l'asciugamano sui capelli non ti sembra vero, sotto le direttive della malefica barcolli sfinita in direzione di una sedia, e sei pronta ad accettare qualsiasi taglio: è per questo che mi ritrovo delle appendici leggermente più corte (un paio di centimetri di meno, per la bellezza di 13 euro!), dal color prugna.

Avete mai fatto caso che, dal parrucchiere, nessuno e sottolineo nessuno sorride, allo specchio?
Un motivo ci sarà, no?

Etichette: , , , ,

mercoledì, settembre 16, 2009

Piove

Piove.. di quella pioggia silenziosa che mette addosso uggia e malinconia.
Al momento sono costretta a stare per una settimana nella casa dei miei: pare che giù in puglia una mia Zia (una delle tante Zie sconosciute, viste al massimo un paio di volte in 20 anni) sia in fin di vita a causa di una malattia rara che provoca gravi danni a tutte le ghiandole del corpo. Così mamma e babboallacoque sono partiti ieri mattina presto, affidandomi le cure del cane e raccomandandosi di "non portare nessuno a casa".
Ovviamente la raccomandazione non è stata rispettata, cosa che mi ha provocato un brutto attacco di paranoia da persecuzione: convinta di avere un micro-registratore piazzato da qualche parte, ho controllato in tutti i cassetti, scaffali, armadi e ripiani alti della casa sotto lo sguardo attonito di ila-m.
Alla fine mi sono calmata eh ho smesso di cercare, ma il senso di inquietudine e disagio non molla la presa e pare che nessuno dei miei metodi riesca a farmi rilassare: doccia calda, coccole, musica a basso volume, cucinare dolci..

Certamente la casa non contribuisce ad alleviare il senso di angoscia: il frigo perennemente vuoto, l'acquario dai pesci decimati, i piedi che diventano neri a furia di camminare scalzi sul pavimento sporco, le foto di una me bambina che mi sorride da ogni angolo della casa ora accanto ad un fiore, ora con le mani congiunte per la prima comunione, ora assieme a mio fratello..
Ciliegina sulla torta un bigliettino scritto tempo fa e trovato, per caso, conservato dietro la bilancia da cucina:

"Buongiorno mamma!
Ti ho comprato un pensierino, spero che la piantina sia viva.. (non me ne intendo)
Torno per pranzo, alle 3!
Elena."

Assieme a quello una serie di altri biglietti non miei: ricette appuntate di fretta che mai verranno cucinate, frasi sentite alla Tv e riportate sgrammaticalmente ("O sonoi tu ha controllare i tuoi atti ho l'atti ti controllano te"), una sfilza di cifre apparentemente senza senso..
E' l'aria. E' l'atmosfera di questa casa che mi stringe lo stomaco e mi fa venire la nausea.
E tristezza.

Intanto, faccio il conto alla rovescia che mi separa dalla mia amata Firenze..

domenica, settembre 13, 2009

Il risveglio

Mi trascino nella sala da pranzo. Mi butto sul divano.
Nausea.

Alla mia destra una quarantenne: è avvolta in un lenzuolo, e fuma una Marlboro.
All'acquaio della cucina un trentenne che pulisce dei pesci, e li sistema in sacchetti di plastica.



Reprimo un conato di vomito e tento di ricostruire la serata prima.

Etichette: , ,

martedì, settembre 08, 2009

Pezzi di cuore sparpagliati nel mondo

Ieri mattina alle ore 12.00 un pezzo del mio cuore si è staccato per partire in Erasmus in Belgio: fortuna che l'Intercity Salerno-Torino era in ritardo, e così ho avuto mezz'ora in più a disposizione per dissanguarmi.
Il prossimo infarto è previsto per il 28 Settembre, meta: Tenerife; codardamente a quel giro non assisterò alla partenza, avendo pensato bene di battere Egi sul tempo e partire prima per la Scozia.

Questa Estate non vuole finire più: ho terminato la stagione al Barretto ma rimango in spiaggia a dare una mano ad Ila-m, il troppo sole mi ha provocato una bella scottatura alle chiappe ed un'enorme Herpes labiale, così adesso ho una bocca che farebbe invidia anche a Valeria Marini.

Ottobre si avvicina, e con esso i soliti dubbi da equilibrio spezzato: continuare con l'Università o dedicarmi anima e corpo esclusivamente al Teatro?
L'unica cosa certa è il bisogno assoluto di un lavoro per finanziarmi gli studi teatrali, e una benedetta macchina che risolva metà dei problemi estivi.

Sento anche il bisogno di andare dal parrucchiere: questo sì che è un sintomo di profonda crisi.

Etichette: , , , ,