Site Meter

mercoledì, aprile 29, 2009

On the (boia deh!) Road

A salvarmi dalla settimana d'insonnia è stata Egi, mercoledì.

"Pronto?"
"Ciao! Che fai?"
"Stavo tentando di studiare un saggio in cui ci si chiede se l'Orlando Furioso sia più epico o romanzo.."
"Mmmh.. bello! E stasera?"
"Boh?"
"Ok, alloria siamo a dormire da te!"
"Siamo?"
"Sì: io, Lati e Fede!"

Click!


Firenze di notte è decisamente bella, specialmente da Piazzale Michelangelo.
A disturbare il rumore dell'Arno solo l'mp3 dell'Agila blu elettrico, ora con Rino Gaetano, ora con De Andrè, ora con..
Le ho nascoste dal Signor Burns, in camera, fino alle 13 del giorno dopo.
Poi abbiamo fatto un paio di calcoli: mettere metano costa molto meno che pranzare fuori!
Per le 15 siamo a Pisa, a mangiare da un'incredula Sara-sca.
Lati prende il treno, Sara la rimpiazza.
Direzione Carrara: mettiamo ad asciugare una camicia ed un reggiseno lavati all'ultimo minuto, tesi al finestrino alla meno peggio.
Per cena pasta con i rimasugli nel frigo di Egi e vino rosso, molto, troppo più abbondante della pasta.
Dalla cena raccattiamo un paio di ragazzi. Usciamo fuori.
Ci arrampichiamo su quattro piani di impalcatura illudendoci di poter dominare la città: tutto quello che riusciamo a vedere sono solo facciate dei palazzi più alti.
Beviamo sambuca, qualcuno osa l'assenzio. C'è chi vomita sul prato sotto alla statua di Garibaldi, poi arriva il sonno.
Raggiungiamo l'abitazione del più vicino: un monolocale con 5 posti letto.
Mi sdraio su uno a caso e mi risveglio la mattina dopo accanto ad uno dei due ragazzi.
Colazione con i buoni pasto, offro Marlboro compact per sdebitarmi.
Sara-sca parte in treno, noi restanti facciamo un salto all'Accademia,giusto il tempo di mettere la firma ad una lezione e guardare la modella di Anatomia. Ce ne andiamo, decretando che possiamo ripartire ancora prima che si svesta: troppo magra, troppo grande.
Pranzo a base di birra e un minuscolo pezzo di pizza.
Gli ultimi soldi li spendiamo in metano, poi ripartiamo per Livorno e per la maremma.

Qua ci vuole una macchina. Possibilmente a metano.
Boia deh se ci vuole!

Etichette: , , , , , ,

mercoledì, aprile 22, 2009

Una lunga settimana di insonnia


Mi sono disabituata a dormire da sola, e mi è tornata la vecchia paura del buio. Tento di risolvere con 5 gocce di Resource Remedy sotto la lingua, e accendo la lanterna rossa sul comodino.
La buonanotte di ila-m arriva alle 22.00, che è diventato il mio orario di cena, faccio il conto dei giorni che ci separano e ne mancano ancora quanti? Sei.
In Abruzzo si gela nelle tende non riscaldate dei volontari: ila-m si sveglia con la brina sugli occhiali, io col sole di mezzogiorno di taglio sugli occhi.
Ho superato la soglia delle giornate passate ad aspettare una sua chiamata, e adesso mi accontento di un quarto d'ora scarso diluito nella giornata.
Continuo a lavorare sulla sceneggiatura e "da domani comincio a studiare".
A Firenze il tempo è variabile, e la tizia del corso di letteratura italiana che si siede sempre una fila davanti a me è decisamente carina.
Ho fatto a botte con una FotocopiAtroce e dopo inceppi e carta mancante ho capito come funziona il fronte-retro.
Sul treno un tizio ha lasciato il numero 270 di Dylan Dog ("Il piccolo diavolo"), e quando glie l'ho fatto notare mi ha risposto che "No, lo lascio lì!".
Adesso è sul mio comodino e sto seriamente meditando sull'iniziare a collezionarlo di nuovo, seguendo le vecchie orme della Sfranta: un tempo quel fumetto mi terrorizzava.
Le paranoie passano tutte le dogane del sonno, come dice Giac che se ne è andato da meno di un'ora, assieme a Lantena_blu: serata a base di pizza, thè alla cioccolata e fiori, crepes alla nutella, video di verticalisti e lotte sul lettone.

Effettivamente un po' stanca lo sono.

Etichette: , , , , , , , , , ,

venerdì, aprile 17, 2009

Imparare dai cani

non sarebbe forse tutto più semplice?

Ci guarderemmo da lontano con curiosità, e se scodinzoliamo entrambi allora vuol dire che possiamo anche azzardare ad avvicinarci.
Ma questo non significa nulla, perchè magari poi a uno dei due non piace l'odore dell'altro, e allora meglio fare un passo indietro e salutare cortesemente con un uggiolìo.
L'altro ci rimarrà male ma, credi, forse è meglio salutarci adesso piuttosto che rischiare di ritrovarsi in futuro a leccarsi le ferite e ringhiarci l'un l'altro a distanza guardandoci in cagnesco, ricordando i vecchi morsi.
O forse no?
Ancora non l'ho capito.
Per questo capiterà che rimarrò ferma con la coda fra le zampe quando mi darete una slappata che non mi aspetto, o non saprò giocare con una pallina di gomma che suona quando la mordi, e non riporterò mai indietro il bastone che mi lancerete, ma coglierò l'occasione per scappare.

E fraintenderete ancora una volta il mio comportamento da cane bastonato.

Click.

Etichette: , , , ,

lunedì, aprile 13, 2009

Mi alleno/alieno



con tre palline da giocoliere che stanno già perdendo consistenza a causa delle troppe cadute a terra.
Per ora non riesco ad andare più avanti del quarto lancio: ho capito il meccanismo, ma i tiri sono imprecisi e perdo facilmente il controllo. Così le lascio rotolare a terra, lontane. Le osservo un po' prima di riprenderle in mano,
Un po' come mi capita con le emozioni, insomma. Ma questo non mi impedisce di sbagliare sempre quel cazzo di quinto lancio.

Penso che la giocoleria sarà il mio passatempo preferito dal 18 al 26 di questo mese, giorni in cui ila-m andrà a dare una mano ai terremotati in Abruzzo.
Credo di aver capito qual'è la cosa che mi da più fastidio in tutta questa storia: il modo viscido con cui certi fantasmi del passato tentano invano di riavvicinarsi, sfruttando tutti i mezzi a loro disposizione per invadere il mio sommergibile blu.
Alzerò il ponte levatoio, chiuderò le inferriate, punterò i cannoni e mi preparerò a fare fuoco per non farli entrare.

Ci sono poi altre persone capaci di abbattere con un braccialetto, con una cartolina, o con un abbraccio tutte le mie stupide precauzioni; ed è così mi ritrovo a mangiare toast alla pancetta per colazione, a osservare sorpresa animaletti di scoobydoo, ad imparare il sudoku, a fabbricare api di fimo, o a bere thè verdi aromatizzati allo cioccolato bianco inzuppandoci biscotti di mais spalmati di crema di marron glacè.


Etichette: , , , , , , ,

domenica, aprile 05, 2009

Fase 1- La Rabbia

Martedì, Ore 8:45.
Il cellulare vibra. Mi sveglio di botto, convinta che sia la sveglia delle 10:30 ed invece sullo schermo appare la scritta “Chiamata in arrivo”. Intontita dal sonno, senza occhiali, e facilitata dal display rotto, non capisco chi sia l'interlocutore.

“Pronto?”
“Dormivi ancora?”
“...”

Dall'altra parte della cornetta c'è la mammallacoque con un tono di voce indefinibile: le trema la voce e io non capisco se sia per rabbia o per paura. Il mio cervello è troppo rallentato per reagire decentemente.

“Perchè non sei all'università?”
“Ho il corso di pomeriggio..”
“E perchè non sei all'università?!”
“Ma..perchè ce l'ho di pomeriggio..”
“Ah. Perchè non ci chiami più?”
“Mi avete detto di tornare a casa il meno possibile”
“Di tornare a casa, non di chiamare!”

Mi si confondono le idee. Per un momento penso che sia l'ennesimo incubo notturno, forse un po' più reale del solito.

“Ma perchè mi hai chiamata? E' successo qualcosa?”
“E cosa può succedere ancora? Eh?”

So perfettamente questa parte del copione: adesso attacca con la storia che la loro vita è finita, che sono stata una bugiarda, che ha avuto uno scompenso cardiaco, che babboallacoque è depresso..

“Sono problemi vostri mamma. Io sto bene.”
“Ah, stai bene?” La voce inizia a incrinarlesi di più.
“Sì mamma, sto bene. Sono felice.”
“Ah.. allora non ci pensi a noi?/ Eh? Ti sembra normale quello che stai facendo?”
“Mamma sto male per voi, ma non ci posso fare niente.E il vostro stare male è un modo.. stupido. E' come se io stessi male perchè tu sei di carnagione bianca e invece ti volevo scura di pelle..”
“Almeno i neri.. i neri ci nascono così!”
“Mamma..per favore. Per favore.. non iniziare ad offendermi, te l'ho già spiegato. Te l'ho già spiegato.”
“Ma i genitori di ila-m lo sanno? Eh? Lo sa sua sorella?”
“Sì mamma, sua sorella lo sa e non ha problemi. Se vuoi ti do il suo numero di telefono, così ci parli. Ti farebbe bene parlarne: hai questa rabbia immotivata, repressa, e magari sfogarti..”
“No, no non voglio chiamare nessuno. E' gentaccia quella!”
“Mamma..”
“Allora.. allora niente, l'importante è che sei felice te, che stai bene te..”
“Mamma.. ascoltami, Cristo!”
“No no, ho già ascoltato io..”
“Allora che diamine mi chiami a fare? Le telefonate servono per parlare e ascoltare!”

Tu tu tu tu..

Etichette: , , ,