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lunedì, giugno 30, 2008

Gabbiani, girasoli, mare e gamberetti

che, detta così, sembra quasi una ricetta di un piatto estivo.
Forse di un piatto estivo no, ma una ricetta lo è di sicuro: la mia ricetta per stare bene, con il contorno di ila-m ovviamente.

In questi giorni di caldo torrido arrivare a fine lavoro sembra quasi un miracolo.
La tentazione di scivolare mimeticamente dentro al freezer, con la scusa di raggiungere un calippo incastrato nella scatola.. è grande.
Poi però a trattenermi sono le urla scalpitanti delle orde dei ragazzetti che vogliono fare merenda, e torno a distribuire gelati.

Quando però finalmente il bar chiude, e anche l'ultima sdraio è stata legata, capita che io ed ila-m ci concediamo un tuffo.
E' l'ora più tranquilla di tutta la giornata: il mare dall'acqua tiepida è calmo sotto al tramonto, mentre tutti tornano a casa per cenare.
Non mi so spiegare perchè, ma è proprio davanti al bagno dove lavoriamo io ed ila-m, che a quell'ora si riuniscono i gabbiani, un po' sul bagnasciuga e molti di più in acqua.
Furtivi piegano il capo nella nostra direzione, pronti a volar via ad ogni minimo, brusco movimento.
Della serie che c'è chi fa il bagno coi delfini e chi.. con i gabbiani ;)

Ho poi finalmente scoperto cosa fossero quegli animaletti fluorescenti di cui parlavo qualche giorno fa.
Portandomi dietro ila-m e sara-sca sono tornata sul luogo della mia scoperta, e questa volta ho avuto fortuna: oltre a noi sugli scoglietti c'era un pescatore con tanto di moglie e figlio al seguito, tutti che aspettavano pazienti lo scomparire dello starlight sotto il pelo dell'acqua.

"Buonasera!" ho urlicchiato, ricordandomi solo dopo di parlare piano per non spaventare i pesci.
"..buonasera!"
"Lei è un pescatore, giusto? Quindi.. quindi conosce i tipi di pesce, no?"
"Beh.. sì, insomma. Alcuni!"
"Ehm.. senta.. l'altra sera io ero qui. Cioè, proprio qui qui, su questi scogli e.. e mi sembra di aver visto qualcosa di luminescente nell'acqua, proprio qua sotto. Non me lo sono immaginato, vero? Sa mica se esistono dei pesci che fanno così?"
E qui è intervenuta la moglie del pescatore, mentre ila-m e sara-sca si erano allontanate per evitare una clamorosa figuraccia.
"Non sono pesci, sono gamberetti! E ci sono anche stasera!"
Quindi, ecco svelato il mistero delle luci nell'acqua.
I gamberetti sono.. le lucciole marine!

Potrei anche parlare della fantastica giornata di ieri, in cui con ila-m non abbiamo fatto niente di speciale anzi: normalmente mi sarei innervosita per la troppa gente al mare ma.. il solo stare con lei, e ritrovarci a giocare in acqua come quattro anni fa, mi ha fatto stare bene.

Per non parlare dell'indimenticabile bacio nel bel mezzo di quel fantastico campo di girasoli, alti quanto o più di noi, che ci facevano da guardiani contro sguardi indiscreti.

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martedì, giugno 24, 2008

Strana notte

E' stata una notte strana, quella di ieri sera.

"Non è durata molto, non ci sono stata molto. Ma mentre bevo caffè nero amaro riconosco in una nuvola di vecchio tabacco quell'odore di medicinali e qualcosa mi tocca in quel punto dolente e una ferita di due anni fa si apre come un cadavere e una vergogna a lungo sepolta grida il suo tremendo ripugnante dolore." (Sarah Kane - Psicosi delle 4 e 48)

Come non facevo da tempo, per ricercare un equilibrio interiore mi sono rivolta al mio amato Golfo nero, là su quelli scogli che fecero da palcoscenico al mio primo bacio con ila-m.
Una notte calda, priva di vento, e si sentiva a stento la debole risacca del mare, mentre le onde carezzavano gli scogli sui quali ero rannicchiata.

Davanti a me solo una macchia di pece nero, sulla quale in lontananza brillava una luce di nave, o più lontana ancora qualche città dell'Elba.
Sulla destra, guardando verso la costa, a ritmi interrotti sbuffi di fumo rosso si alzavano dalle ciminiere dell'acciaieria.
Alle mie spalle le luci della città e gli schiamazzi di qualche banda di adolescenti, poi solo il silenzio interotto dal canto dei grilli.
L'unica mia compagna è stata la Luna, vestita di arancio, che mi guardava da lontano.

Sono stata ore su quell'isola protetta, a scrutare nel mare immobile e nella mia mente.
Poi c'è stato un piccolo, impercettibile bagliore, nell'acqua.
All'inizio ho pensato si trattasse di qualche strano riflesso della superficie, ma guardando più attentamente ho notato che ce ne erano più di una, di queste strane scintille dal colorito azzurro pallido.
Ora qua, ora là, proprio sotto di me, cambiavano posto in continuazione.

Ho tentato invano di capire cosa fossero, sia illuminando con una piccola torcia, sia provando a fare qualche scatto con il flash.
L'unico animaletto che sono riuscita a catturare in foto, oltre che ad una miriade di lumache marine, è stato una piccola tracina, fra l'altro molto spaventata.

Il caso ha voluto che nei dintorni non ci fosse neanche un pescatore, cosa strana visto che solitamente di notte se ne trovano a frotte sulla riva (specialmente nei luoghi in cui io ed ila-m solitamente andiamo a rimpiattarci), così per adesso mi tengo ancora la curiosità.

Forse, quei bagliori, li ho solo immaginati.
Così come mi è sembrato di aver visto un pesce saltar fuori sul pelo dell'acqua, mentre me ne tornavo verso la strada, con un umore decisamente migliorato.

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venerdì, giugno 20, 2008

Fine della pacchia!

Sono appena tornata a casa, dopo un pomeriggio al mare con la Sfranta.
Il vento dei giorni scorsi si è calmato, ed il sole si è fatto sentire parecchio sulla pelle: ora come ora ho quella piacevole sensazione di calore ai polpacci che, lo so già, stasera bruceranno come tizzoni ardenti.
E molto probabilmente fra un paio di giorni inizierò a perdere la pelle come un serpente, così mi dovrò rifare l'abbronzatura da capo, uff..

Prima di tornare a casa sono passata al Bagno dal datore di lavoro e.. da domani mattina sono assunta, iniziando il primo turno di pomeriggio!
Beh, era anche l'ora direi: sono in ritardo di una decina di giorni rispetto la scorsa estate, ma poco importa.

Quello che ci vuole adesso è una bella doccia rilassante, con tanto di doposole.
Per stasera.. si vedrà.

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mercoledì, giugno 18, 2008

Dopo il brutto temporale

sia climatico che d'umore, oggi è tornato il sole.

Stamattina mi sono svegliata e sul tavolo della cucina c'era un piccolo pacchettino regalo.
Quando l'ho aperto ho trovato dentro dei soldi, un ciondolo blu a forma di mezzaluna, ma soprattutto un bigliettino scritto a mano: "Alla mia bimba più bella del mondo, con tanto affetto, e amore. Buon compleanno ai tuoi 20 anni, mamma... "
Biglietto che mi ha suscitato un sorriso, seguito immediatamente dopo da un groppo in gola ed una stretta allo stomaco: sono certa che, se sapesse la verità, quel bigliettino non ci sarebbe stato.

Con questo pensiero sono andata a trovare ila-m, che a sua insaputa ha calmato la mia irrequietezza con le sue carezze.

Il resto della giornata l'ho passata facendo la lucertola al mare.
Il mare, che in ogni sua forma resta la mia panacea, il mio punto fermo.
Una delle poche certezze che ho.

Questa sera, invece, cineforum alla sede: proiettano Good Bye Lenin!, e già il fatto che Tiersen abbia scritto la colonna sonora mi fa incuriosire.
Chissà!

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martedì, giugno 17, 2008

Buon Compleanno

Treno - ore 16.00 circa

Non ricordo quando è stata l'ultima volta che mi sono sentita così triste, a parte ieri sera.
La musica, quella musica assordante.
Avrei voluto che mi inghiottisse.
Avrei preferito essere fagogitata dalla folla, da quella folla sudata e delirante di Piazza delle Vettovaglie.
E poi c'era quel vuoto, quel freddo dentro, il senso di smarrimento.
Ancora una volta mi sono sentita fuori posto, come un soprammobile spostato che lascia l'impronta sulla polvere del mobile.
O come un quadro che pende da venti anni da un lato, e nessuno. Nessuno lo risitema.
L'elemento fastidioso di una casa perfetta, o la mosca bianca fra una montagna di merda?
Solo qui sul treno sono tranquilla. Qui, su questo treno in movimento. Vorrei non si fermasse mai.
Un treno senza meta, che vaga per sempre.
E sempre con questo tempo grigio, come un mezzo, ambiguo sorriso.
E vedere scorrere il mondo, dal finestrino sporco, senza prenderne effettivamente parte.
Perchè non è qui, è là. Là fuori. E passa. Passa. Tutto passa.
Passano i mari, i fiumi le montagne le campagne.
Anche i sogni passano, proiettati al di là del finestrino sono un puntino all'orizzonte, irraggiungibile.

[..]

Ed io sono qui.
Seduta qui, vestita colorata, con una penna in mano ferma come il treno, ferma come il mio cervello che non vuole ripartire. E se ne resta fermo anche quando il treno riparte, e penso che forse va bene così.
Penso che potrebbe continuare così.
Ed oggi sono venti, venti anni che respiro, che penso, che piango, che rido, che mangio, che bevo, che..

Venti anni che oggi mi pesano addosso, come vestiti bagnati, appiccicati sulla pelle.
E quei vestiti sono la pelle, che non puoi strapparti di dosso.

***

[ Psicosi delle 4 e 48 - Sara Kane ]

- No. Sono depressa. La depressione è rabbia. E' cosa hai fatto, chi c'era e a chi dai la colpa.

- E tu a chi dai la colpa?

- A me.


..tanti auguri a me.

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lunedì, giugno 16, 2008

La piccola manifestazione

non è stata come noi più giovani ce l'aspettavamo.
Hanno voluto fare a tutti costi il corteo, e dato che eravamo in pochi (ma buoni) il risultato è stato un po' magro.
Per non parlare di quando, con il corteo, siamo entrati nella via principale della città: noi delle prime file ci siamo lanciati sguardi della serie "adesso ci linciano".
Ma si sa che in pieno giorno i lupi hanno paura, e si sono limitati ad urlare da lontano cose tipo "viva il duce!" o "vi cascasse il culo" (questa la riciclerò) o semplicemente ridendoci in faccia.

Gli altri ragazzi della sede dicono che sia andata bene, per essere stata una manifestazione messa su in pochi giorni.
Il mio sconforto è diminuito un poco, vedendo il loro ottimismo: "Bisogna partire dalle piccole cose, questo è già un piccolo successo!", e se te lo dice uno che ha vissuto gli anni di piombo, forse è vero.

Visto che sono arrivata ad un punto in cui mi manca talmente tanto il teatro che inizio a sognarmelo di notte (e, pure nel sogno, piango dalla felicità), dopo la manifestazione ho parlato del mio progetto teatrale.
Di mettere su qualcosa, magari Pinter.
E quale posto è migliore della sede, per parlare di iniziative culturali?
Massimo ha dato immediatamente la sua adesione, Giulia ha immediatamente reso disponibile lo stabile balneare in cui lavora.

Al più presto ci sarà una piccola riunione, in cui discuteremo sul da farsi.

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sabato, giugno 14, 2008

Le vetrine della sede

giusto una settimana fa hanno subito un attacco da "ignoti".
Un attacco premeditato, visto che hanno sfondato le vetrate antisfondamento con dei blocchi di marmo dismessi presi di nascosto dal cimitero comunale.

Alcune forze politiche della città (AN: A 'mbecille nato), hanno addirittura detto "Beh, non mettiamo la questione sul politico. Sarà stato qualche teppista che ha agito a caso!"
Ehm.. sì, certo!
Allora perchè non hanno rotto le vetrine del parruchiere? O della pizzeria? O della Conad?
Ma vabbè..
In reazione all'atto, è stato organizzato un presidio anti-violenza, per domenica pomeriggio.
Ci saranno musica, giocolieri, striscioni ovviamente e.. giusto fra un'oretta si parte col volantinaggio.

Devo dire che mi è mancata la sede, e tutte quelle splendide persone che ne fanno parte.
Sembrano di un altro mondo, un mondo più bello: nessuna intolleranza, nessuna violenza, un mondo ambientalista, ecologista.. come dovrebbe essere il mondo.
Sono quel tipo di persone che ti mettono addosso la voglia di fare, di progettare, di creare, di dar vita a qualcosa di buono.

E così, anche a me è venuta in mente un'idea: fondare una piccola compagnia teatrale, amatoriale, qui in città.
Un punto di partenza per dare spazio al teatro, qua dove preferiscono negozi di vestiti alla cultura.
Per adesso è solo un piccolo sogno nel cassetto, condiviso momentaneamente da pochi, ma chissà se un giorno..

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venerdì, giugno 13, 2008

Il mercato del venerdì

è una lunga serie di bancarelle che si snoda nella parte ovest della città: un vero e proprio inferno sotto il sole rovente.

La fauna che popola questa giungla fatta di borse, vestiti, scarpe, frutta, verdura e chi più ne ha più ne metta è la più disparata, a cominciare dalle mamme.
Sì, le mamme.
Perchè mi sembra logico, no? Hai partorito da una settimana e cosa fai? Ti porti il bimbo sotto i 30°C, ovvio.
E il bimbo, ovviamente, ha caldo, o ha sete, o piange, o deve fare il ruttino, o ha fame, o non dorme (e ci credo!), il bimbo! Il bimbo! Ohimmena il bimbo!
Insomma: vedi questa orda di mamme coi passeggini piazzate in mezzo di strada che ti ostruiscono il passaggio.
Oddio, passaggio.. forse è meglio chiamarlo struscio.
Sì, perchè al mercato del venerdì non cammini: nuoti!
E mentre nuoti in stile libero fra questo groviglio di corpi sudati, ti ritrovi il naso sotto l'ascella del settantenne peloso, o ti passa fra le gambe il cane cieco della vecchietta alta mezzo metro, e così via.

Ah, il mercato del venerdì!
Guai a fermarsi un istante a conteplare una bancarella, perchè proprio in quell'istante la stessa mamma che prima era immobile, tutta intenta a dare la schiacchina al pargolo.. riparte!
E mica riparte piano, eh? Nono, mette il turbo!
Solo che ci sei te, proprio lì davanti, ma questo poco importa alla madre che con noncuranza di investe le caviglie, per poi guardarti da dietro gli occhiali da sole e dirti, con voce falsamente stupita "Uh, scusa eh! Mica ti avevo vista! Ti sei fatta male?".
Eccerto che mi sono fatta male, cogliona!, vorresti urlarle.
Ma ti limiti ad un garbato "No no.. niente.." lasciando la caviglia sbucciata, con la carne viva al vento.

Ah, il mercato del venerdì!
Andarci da sola è già complicato: figuramoci se sei accompagnata dalla mammallacoque e dai vicini di casa.
"Uovoallacoque, guarda quel vestito!","Uovoallacoque, prova quelle scarpe!", "Uovoallacoque, prendi quella minigonna!", "Uovoallacoque, saluta la zia della sorella del padre del nonna aquisito da parte della madre di quella tua amica di infanzia!"

E torni a casa con l'emicrania, il portafogli vuoto, un'insolazione, un timpano sfondato, una caviglia sbucciata e.. quasi quasi rimpiangi i mercati settimanali di Milano.
Quelli dove tutti stanno zitti zitti, a farsi servire dal proprietario della bancarella, in fila indiana.

Oddio.. no, decisamente meglio questi maremmani.
Nonostante tutto.

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martedì, giugno 10, 2008

Mancanza

Mi manca il contatto fisico.

Mi manca far scivolare la punta delle dita sulla tua pelle calda, mentre dormi.
Mi manca la tranquillità di casa nostra, il poter fare l'amore ad ogni ora senza aver paura.

Così mi ritrovo a fare l'amore con lo sguardo.
Mi fisso sui tuoi particolari che mi piacciono tanto, e li bacio con la mente: le fossette ai lati della bocca, l'incavo della tua clavicola, il dietro dell'orecchio, la schiena, tutti i tuoi nei..
E magari tutto questo mentre tu mi stai parlando, ed è così traumatico tornare alla realtà e accorgermi di non aver seguito una parola del tuo discorso.
Annuisco, incerta, e abbasso lo sguardo.

Ed è così frestrante frenare il desiderio.
Non poterti dare un bacio in mezzo di strada, o tenerti per mano mentre camminiamo.
E' così brutto, e tremendamente ingiusto che sia questo il prezzo da pagare per stare qua in Toscana.

E mi ripeto che sono solo tre mesi.
Solo tre mesi.

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lunedì, giugno 09, 2008

Cronaca di una corsa annunciata

L'intenzione c'era: è tutto il resto del mondo che ha cercato di impedire la mia corsa, ieri sera.
Ma andiamo con ordine.

Pensando di dover riscaldare un po' muscoli prima della corsa, avevo deciso di fare il primo tratto in bicicletta. Peccato che la biciallacoque sia appartenuta, in passato, alla Sfranta, e che quindi abbia il sellino da uomo.
Stoicamente, con il sellino letteralmente fra le chiappe, ho sopportato il dolore e ho continuato decisa verso la mia meta.
Molti sono gli ostacoli che ho dovuto superare sulla pista ciclabile: dalle auto parcheggiate alle mamme coi passeggini, fino ad intere frotte di bambini crucchi sui 3-4 anni, inspiegabilmente attratti dalla ruota anteriore sotto la quale avevano intenzione di fiondarsi.
Ma dico io: il marciapiede è proprio lì! Lì accanto, capito? O al massimo dall'altra parte della strada: e allora perchè pascolare sulla pista ciclabile? Eh?
Non paliamo poi dei crucchi, che a casa loro se disgraziatamente osi mettere un alluce sulla pista ciclabile, stai sicuro che te ne ritrovi due. Sì, che sarebbe l'alluce di prima a metà, tagliato in due dalla prima ottantenne gioviale sulla sua Graziellina rossa.

Ma, polemiche a parte, con i muscoli riscaldati eccomi arrivata al punto in cui legare la biciallacoque, e cominciare la mia corsa.
Accendo il lettore mp3 e, sulle note dei Placebo, inizio a correre.
Il tempo di percorrere dieci metri che mi si sciolgono non una, bensì entrambe le stringe delle scarpe.
Dopo un quarto d'ora di sano e liberatorio turpiloquio riprendo la mia impresa, più convinta (?) di prima.
Tutto procede più o meno liscio fino alla fine del tratto che mi ero prefissata, punto in cui, stremata e agonizzante, mi sono fermata a riprender fiato.
Ero ancora indecisa se continuare o tornare indietro quando, piegandomi a stiracchiare un po' le gambe, noto un minuscolo cartellino rosso, a terra.
Sì, tipo uno di quelli delle piste delle machinine giocattolo. Aguzzo la vista e riesco a leggere "Arresto", in bianco su sfondo rosso.
Lo prendo come un segno dell'uovo cosmico e decido di tornare indietro.

Insomma, come prima corsa è stata uno schifo. Al ritorno mi sono anche dovuta fermare una volta in più, perchè senza fiato.
..speriamo oggi vada meglio!

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venerdì, giugno 06, 2008

Buone nuove

E' incredibile quante cose possano accadere in pochi giorni!
Cerchiamo di andare in ordine, che è una scusa come un'altra per fare una delle mie solite liste:

- il 3 giugno era il compleanno della Sfranta: ben un quarto di secolo.
E fin qui niente di eccezionale, se non fosse che.. i miei gli hanno fatto un regalo!
Già, chi se lo avrebbe mai aspettato.. sull'efficacia del regalo ne ho avuto le prove una mezz'oretta dopo, sentendo le urla di mammallacoque che tentava di fermare i pop corn che, impazziti, dalla macchinetta venivano sputati fuori per tutto il pavimento della cucina.

Quello stesso pomeriggio è stato movimentato da tutta una serie di discussioni con le impiegate delle poste, che si erano intestardite nel non volerci cambiare l'assegno postale della restituzione della caparra. Lo dicevo un anno fa e lo ribadisco un anno dopo, con l'aggiunta di un ulteriore requisito di assunzione: essere bionda platino, ovviamente tinta.
Alla fine, come spesso accade, è arrivato il deus ex machina: ovvero il babbo di sara-sca che, spendendo un paio d'ore con noi in quel cazzo di ufficio, alla fine ha risolto tutto.

La sera, nella cara vecchia sede, è stato proiettato Requiem for a dream.
A mio avviso un film decisamente bello sia dal punto di vista delle riprese che dall'oggetto del film. Sarà che mi ha molto ricordato i testi di Sarah Kane, e che da brava uovoallacoque ho avuto la lacrimuccia sull'orlo dell'occhio per quasi tutto il film.


- il 4 giugno, invece, ha visto me ed ila-m impegnate a risistemare le biciclette, per dare il via ad un'estate che, me lo sono ripromessa, sarà piena di movimento.
La Limitata verrà quindi usata solo in casi estremi.
A proposito della Limitata: ho comprato l'adattatore dell'mp3, così da eliminare il problema del "non prende neanche un canale radio", e babboallacoque invece ha risistemato tutto l'impianto dei freni.

In sella alle nostre biciclette (la mia verrà ribattezzata in qualche modo appena troverò il nome adatto) ci siamo messe alla ricerca di un lavoro.
Ebbene sì, niente Nave dei Folli quest'anno.
Da una parte mi dispiace, perchè alla fine le risate che ci siamo fatti lo scorso anno non credo di averle mai fatte su un posto di lavoro.
Però.. anche le 14 ore lavorative credo di non averle mai fatte da nessun altra parte, aggiunto poi a questa dannata allergia da contatto che mi rende assolutamente incapace di maneggiare frutti di mare e pomodori ciliegini.. ed essendo la Nave dei Folli un Ristorante di specialità di Mare, la vedevo dura.
Così mi sono fatta coraggio (o meglio: sono stata in paranoia per un intero pomeriggio e alla fine mammallacoque ha digitato il numero e mi ha mollato la cornetta del telefono in mano) e ho detto tutto alla Boss che, contrariamente a quanto pensavo.. non l'ha presa affatto male, anzi!
Ha detto di andarla assolutamente a trovare un giorno di questi, perchè è da tanto che non ci vediamo e ha voglia di parlare.
Insomma: come al solito mi sono fasciata il guscio prima di rompermelo ;)

- il 5 giugno abbiamo trovato lavoro sullo stesso posto di lavoro.
Un lavoro a turni. A turni! Questo significa che avrò tempo per fare tutto! Che avremo tempo di fare tutto!
Quasi non ci credo.
E poi.. l'esperienza da barista mi mancava e finalmente entrerò nel mondo segreto delle casse.
Sì, le casse: quelle stesse casse che fin da bambina, alla coop, mi hanno sempre incuriosita.
E finalmente riuscirò a soddisfare interrogativi idioti tipo: c'è un tasto apposito che ti calcola automaticamente il resto in base al contante ricevuto, oppure no? Oppure: cosa c'è scritto sul tasto che fa aprire automaticamente il cassetto dei soldi? E c'è un tasto "caffè", un tasto "cappuccino", un tasto "gelato", e un tasto "ghiacciolo"?
Lo scoprirò solo lavorando!

- il 6 giugno, ovvero ieri, ila-m a iniziato a fare le sue prove di.. aiuto bagnino!
Ebbene sì, al fianco del bagnino tutto muscoli niente cervello ci sarà proprio lei che, tirando fuori tutta la sua virilità.. aprirà ombrelloni, scuoterà le sdraio, pulirà la spiaggia e prenderà il sole alla faccia mia che sarò assaltata da orde di bambini di 10 anni che vogliono il gelato: sigh!

Di sera, invece, siamo state al teatro della provincia, a vedere l'anteprima nazionale di Camera di Sangue, di Angela Carter. L'appuntamento agli spettacoli di Giorgio Zorcù è d'obbligo, ed è inutile stare a parlare della bravura dell'attrice Sara Donzelli che, pur essendo da sola a recitare sul palco, fa per altri 5-6 attori.
Il pianista poi è stato eccezionale: ci ha fatto letteralmente pendere dalle sue dita fino all'ultima nota, e abbiamo impiegato un abbondante minuto per riprenderci da tutto lo spettacolo per poi.. scoppiare in un lungo applauso!

- Oggi. Chissà cosa accadrà di nuovo oggi?
Inutile stare qui al pc a chiederselo: meglio andare direttamente.. a viverlo!

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martedì, giugno 03, 2008

Tornare

Quando il treno ha lasciato il confine ligure per mettere ruota sul suolo toscano, nonostante la giornata fosse nuvolosa ed il tempo uggioso, a me è sembrato che ci fosse il più splendido dei soli.
Ed è stato così per tutta la giornata: la vista della capagna maremmana, il ritorno a casa dai miei da Paco e dalla Sfranta, riabbracciare egi e sara-sca, il trasferimento di Pienerottolo in campagna da Sara-sca, andare a mangiare al nostro Bar.. e poi la gente. La gente!
Attaccare bottone con un perfetto sconosciuto (bada caso fiorentino!), in mezzo di strada, cosa che a Milano è impossibile.

Certo, il prezzo da pagare per tutto questo è alto.
Ma in fondo, si tratta solo di tre mesi di non convivenza.
E cosa sono tre mesi, quando abbiamo aspettato per tre anni?
Sono nulla. Sono uno schiocco di dita, un battito di palpebra.
Ovviamente un po' di ombra c'è: inutile dire che sia stato drastico il risveglio stamattina, senza Ila-m. E non nego che sia stato abbastanza straziante salutare la compagnia, con Giulia che aveva i lacrimoni agli occhi, e l'espressione delusa di Alessandro. Ma ho spiegato loro tutto e.. hanno capito.

E adesso che sono qui, in camera mia, ho questa.. effervescenza addosso.
Ho questa miriade di cose da voler/dover fare, come -sistemare le valigie, -passare in posta, -consegnare curriculum, - fare foto, - riprendere a correre, - andare a Teatro venerdì sera, - andare al cineforum stasera, - andare all'incontro letterario giovedì pomeriggio, e..

Ed io mi sento viva.
Mi sento viva, non ho tempo, e sorrido.

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