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giovedì, dicembre 27, 2007

Ho aspettato con ansia

di rivedere dal finestrino i bei paesaggi toscani, mentre il treno si lasciava alle spalle il grigiore di Milano.
Mi piace anche il tratto Ligure, con quegli scorci di mare che si intravedono per qualche secondo, prima di entrare in galleria.
Quando si passa in Toscana, però, è tutt'altra cosa: il cielo limpido, il sole, le campagne, il mare..

Ed eccomi qui, in questa vecchia casa che mammallacoque sta rivoluzionando piano piano: ha rimesso in camerina il vecchio tappeto su cui io e la Sfranta giocavamo da bambini, ha attaccato una lavagnetta magnetica in cucina, ha fatto sparire diversi quadri dalle stanze.. ed ha in progetto di far ritappezzare il vecchio divano, di rifare l'acquario con il filtro esterno, di chiudere il terrazzo coi vetri e di mettere lì la lavatrice.
Mio padre, da poco in pensione, per adesso si gode gli acciacchi della vecchiaia, e ogni settimana si ripromette le stesse cose che non riesce mai a concludere: smettere di fumare, risistemare il garage, fare più passeggiate..

Fa uno strano effetto, essere qui.
Ieri sera, preferendo la deserta città notturna, sono uscita a fare due passi con il cane, invecchiato anche lui.
"Mammallacoque, il cane ha le cataratte agli occhi!"
"Hai visto? Ha perso anche un dente!"

Hanno finalmente cambiato gli addobbi natalizi, per le strade.
Stanno spianando (come ogni 4-5 anni) la strada dietro la pineta, che le radici dei pini deformano costantemente.
E ho notato nuovi negozi: una parafarmacia, un panettiere.
Insomma, anche qua la vita va avanti. Solo forse in maniera più lenta.

E' quasi rassicurante tornare.
Fuori c'è un sole che spacca le pietre, ma io non ho il coraggio di uscire.
La verità è che non voglio incontrare nessuno, il che fa ridere se penso che già un paio di persone mi hanno chiesto di andare fuori a prendere un caffè.
Forse più tardi prendo il cane e vado sulla spiaggia.
Ho chiesto a babboallacoque le chiavi della Limitata, che ha l'impianto stereo nuovo fiammante (ma usato).
Appena avrò le chiavi andrò a fare un giro nei dintorni credo.

C'è una cosa che mi ha fatto piacere ieri sera, prima che mio padre uscisse per andare a controllare i risultati delle sue scommesse ippiche.
Prima di chiudere la porta dietro di sè, mi ha chiamata.
Ho risposto dal bagno, urlando "Che c'èèè?"

Ha detto "Sono contento che sei tornata!"

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venerdì, dicembre 21, 2007

It's Xmas' Time!

Milano ti mette addosso l'atmosfera natalizia.

E' inevitabile, visti gli addobbi del centro (la zona che più frequento, oltre ad essere quella più "curata" per quanto riguarda l'estetica del natale).
Oggi, tornando a casa dopo un'intensa giornata a teatro, mi sono divertita a guardare la miriade di persone con sacchi e sacchettini strabordanti di regali, tutti affannati a correre per prendere la metro, il tram, per ultimare le compere.
Tutti infagottati in sciarpe, guanti e cappelli che vengono automaticamente tolti e rimessi ad ogni entrata di negozio, dopo aver pronunciato la fatidica frase "Che caldo qua dentro!"

Ed io ero una di loro, che come al solito (malattia a parte) mi sono ridotta a comprare i regali all'ultimo minuto.

Quest'anno, per la prima volta da quando sono nata, non passerò il Natale in "famiglia"(dove per "famiglia" intendo assieme ai miei genitori ed alla Sfranta) : inventando la scusa del lavoro ho trovato il modo di passarlo con ila-m, da sua sorella.
Non sarebbe andata così se la Sfranta non si fosse trasferito in Finlandia. Sarei tornata giù in Toscana più che volentieri, perchè io il Natale lo associo a lui: è sempre stato lui che, fin da quando aveva 12-13 anni, curava il presepe e l'albero di Natale, preparava festoni con cui addobbare il salotto, e bigliettini personalizzati per tutti.
Erano anni d'oro quelli..quando mia nonna era ancora viva, quando la Sfranta non aveva ancora fatto coming out, quando io non avevo ancora preso coscienza di me..

Quando, in pratica, credevamo veramente di essere una famiglia unita e felice.
Solo adesso mi accorgo che in realtà non lo siamo mai stati: io e mio fratello non esponevamo mai i nostri dubbi, e quelle poche volte che parlavamo delle nostre paure e problemi a mamma e babbo alla coque.. beh, ci sentivavamo rispondere che "Non sono questi i problemi della vita", che "Sono delle piccolezze.."
Ma quelle che agli occhi di un adulto appaiono piccolezze, per degli adolescenti in piena crescita sono macigni, che andando avanti con gli anni crescono sempre più.
E alla fine le tieni nascoste, le piccolezze.
Lasci che si accumulino in un angolo, e fai finta di non accorgerti della loro esistenza.
Fino a quando il sassolino più piccolo cede, ed ecco che ti frana tutto addosso.


Ed io quest'anno non me la sento di passare il Natale con i miei, in una casa spoglia di addobbi che non ho mai veramente sentito mia, a scartare solitaria il mio pacchetto-regalo, che ogni anno rivela contenere un paio di pantofole.

Mi metterebbe addosso un'enorme tristezza (e non a causa delle pantofole).
Però ho promesso di scendere il 26, perchè da una parte mi sento in colpa di lasciare da soli i miei il giorno di Natale (anche se loro lo passeranno con i miei zii e con la mia cuginetta di..8? 9? anni) : temo che per un genitore il passare il Natale senza figli faccia tanto sentire "vecchi", non so se mi spiego..
E non voglio pensare alla Sfranta, sperduta nella sua piccola baita in legno nella neve, a scartare un corno di renna.
Oddio, me lo immagino così, giuro: è un'immagine tremenda!

Uff, ma basta adesso con questi discorsi tristi: in fondo questo è il primo Natale che passo con Ila-m, e sono 3 anni che sognavamo di farlo ;)
Non vedo l'ora che apra i regali.
E sono curiosissima di sapere cosa mi ha regalato lei: non nascondo che appena posso sono lì che tocchiccio i regali, per scoprire cosa possano contenere!
Per adesso c'è la paura comune di averci regalato la stessa.
Sarebbe il colmo!

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martedì, dicembre 18, 2007

La febbre della domenica sera

Erano ben sei anni che mi vantavo di non aver più avuto neanche una linea di febbre, ma questa volta l'ho presa di quelle toste!
Se prima da qualche parte avevo un'anima, credo di averla rivomitata assieme ai succhi gastrici.
Adesso sto meglio, la febbrona da cavallo sembra essere passata, ma ila-m (e la guardia medica che è venuta a farmi una punturona nella chiappa, nel cuore della notte) è stata categorica: riposo per almeno altri 3-4 giorni!

E figuriamoci se io mi faccio sfuggire l'occasione di farmi coccolare in questo modo? ;)

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giovedì, dicembre 13, 2007

Non finirò mai di stupirmi

di quanti soldi la gente spenda in puttanate.
Sarà che siamo in periodo natalizio, e pur di fare un regalo (uno qualsiasi), si è disposti a comprare qualunque cosa.
Sarà che per questo mese ho trovato lavoro come graziosissima (?) ragazza che fa i pacchetti, in un negozio di articoli per la casa.
Ma ne vedo (anzi, ne impacchetto) di tutti i colori.

In testa a tutti sta il Multipot, ed il nome parla già da solo (secondo me è un nome figo per mascherare il reale significato di "tutto e niente").
Il Multipot è un'utilissima (?!) lampada multifunzionale. Non solo nasconde al proprio interno i fili stessi della Lampada, ma con il suo intrigante design (?!) permette di avere anche la funzione di portaoggetti (nel caso non aveste mobili in casa, ovvio) grazie al suo coperchio.
Inoltre, nasconde alla propria base ben 5 prese della corrente.
Questo magnifico oggetto vi costerà solo (?!!) 150,00 euro.

Il secondo posto del podio invece va al voodoo: più che un portacoltelli, un vero e proprio oggetto artistico sul quale scaricare tutte le proprie frustrazioni. Basta abblicare una fototessera della persona odiata proprio sul volto dell'omino, ed il gioco è fatto!
L'articolo costa appena 99,00 euro.

Al terzo posto troviamo, a soli 49,00 euro un fantastico vassoio da colazione, pieghevole.
Mi dispiace per voi, ma abbinato a questo oggetto non vendiamo nessun/nessuna fidanzato/a bellissimo/a che vi faccia la prima colazione e ve la porti a letto. Quello accade solo nei film!

Proseguendo verso prezzi più abbordabili: avete mai desiderato poter "cambiare canale" nella vostra vita? Magari poter cambiare con un semplice tasto il/la vostro/a ragazzo/a?
Quello che fa per voi, allora, è il nostro telecomando!
Sìssignori, vendiamo un telecomando esclusivamente in plastica, che non funziona a pile. Anzi, non funziona proprio!
Il sopracitato telecomado ha diversi tasti, con scritte tipo "grow up", "say yes" e robe simili (se mi capita di impacchettarne uno anche oggi vedrò di leggere meglio.
Come funziona?
Basta puntare il telecomando verso la persona da "cambiare", schiacchiare il tasto e dire ad alta voce il comando del tasto.
Il risultato?
Nessuno ovviamente, ma dove lo trovate un articolo così intelligente a soli 12,00 euro?

Ed infine (solo perchè devo prepararmi per andare al lavoro, magari continuerò la lista nei prossimi giorni) uno scaccolatore automatico, gente!
Ebbene sì, non credevate che l'essere umano potesse arrivare a questo punto, ma vi sbagliavate di grosso!
Quest'innovazione ha la particolare forma di indice, sul quale è applicato un tasto da premere per far muovere la punta del dito, e favorire in questo modo l'azione di scaccolamento.
Se non sbaglio, costa solo 10,00 euro: accorrete, presto!

Al più presto vi posterò le richieste, le domande, le frasi più assurde della clientela.
La stessa clientela impellicciata che lascia decine di euro di mancia a noi povere ragazze dei pacchetti, che ogni giorno ci ingegnamo per incartare al meglio i sopracitati (e tanti altri) articoli dalla forma assurda (molti dei quali, ovviamente, NON hanno la propria scatola di imballaggio!)
Eh sì, perchè il bello di questo negozio è che sta praticamente al centro di Milano, in una delle vie più costose della città.
Ed è dove circolano i soldi che la gente è più cretina!

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sabato, dicembre 08, 2007

Fiera(mente)allacoque!

Tempo di fiere qui a Milano, io ed ila-m non ce ne perdiamo una!
Oggi è toccato a quella degli "Oh bej! Oh Bej!" (che ho scoperto significa "Oh belli" in dialetto milanese) e già che eravamo in zona abbiamo visitato il mercatino di Natale.

Molto deludente la prima,affollatissima, che mi è sembrata una lunga ripetizione delle solite 4-5 bancarelle di:
- rumorosissimi giocattoli natalizi, con tanto di "babbi natali-scimmie" che si arrampicano su cordicelle, grazie a chissà quale diabolico meccanismo;
- inutilissimi articoli natalizi per la casa;
- costosissimi dolciumi siciliani vari (10 euro per un pezzetto di torrone agli agrumi è esageratamente troppo!);
- (ari)costosissime castagne (caldarroste e crude);
Insomma: sono sicura che erano di gran lunga più belli i doni portati ai bambini milanesi da quell'emissario del 1510.

In compenso le bancarelle lungo la strada che da P.za Duomo porta in P.za Cordusio erano più originali, leggermente più convenienti ed anche meno affollate, per quanto possa essere "meno affollato" il centro di Milano, un sabato pomeriggio.
Come sottofondo di musica, oltre ai suonatori di strada c'era la voce di Enya: chi meglio di lei avrebbe potuto fare un'atmosfera natalizia? Se ci fosse stato la Sfranta sarebbe impazzito!
La bancarella più bella?
Sicuramente quella dei Biscotti francesi!
Io ed ila-m non abbiamo saputo resistere ai biscotti alla canella, o a quelli ripieni di marmellata al limone, o ricoperti di cioccolata fondente, o le classiche gallette al burro, tutti ovviamente fatti in casa!
(cosa non darei per un forno: seconda pecca -assieme alla mancanza del bidet- della nostra tana calda!)

Domani vedrò di (ri)trascinare ila-m alla FieraMilanoCity, che voglio approfittarne per fare un po' di regali di Natale!

Ah, se vi state chiedendo come è andato il concerto, ne ho scritto abbastanza in questo blog qua, di cui faccio ufficialmente parte da..oggi!

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martedì, dicembre 04, 2007

Indovina chi è venuto a cena?

Sembra essere passato così tanto tempo da quando egi è venuta a trovarci, proprio qui a Milano.
E dire che invece sono passati solo due giorni da quando se ne è andata.
Mentre invece i giorni passati con lei sono volati via.

Perchè egi è fatta così, e me la sarei dovuta aspettare quella sua chiamata di Giovedì mattina, in cui mi chiedeva
"In questi giorni tu ed ila avete da fare?"
"Umh, no, non credo.."
"Tu a Teatro.. Ila all'università..?"
"No, domani mi salta teatro ed ila ha lezione solo fino al venerdì! Ma perchè?"
"Ah, no niente: fra un'ora prendo il treno per Milano. Mi vieni a prendere alla stazione, alle quattro?"

Ed eccoci lì, tutte e tre, a girellare per il centro di Milano, a guardare una mostra dei presepi, ad abbuffarci al Burger King, a decorare l'Albero di Natale comprato un paio di giorni prima al Brico, a guardare Y tu mamà tambièn per la serata cineforum con le coinquiline, od infine a vagare da stand a stand negli enormi capannoni della Fiera dell'Artigiano di Milano, la stessa a cui partecipava ogni anno il padre di egi.

Una cosa va detta: mancava sara-sca, che si è arrabbiata un sacco quando ha saputo che egi era salita senza dirle nulla. E tutt'ora fa l'arrabbiata, quando egi si giustifica con "ma non era una cosa programmata!"

Già.
Non era una cosa programmata.
Perchè egi è fatta così, e spero tanto che così rimanga.

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