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mercoledì, gennaio 31, 2007

Ila-m parla, #2

e questa volta sono i "pezzi grossi" ad ascoltarci.
Io faccio appello a tutta la mia resistenza fisica e mentale, per impedire che mi colga un "raptus alla Will" (vedi settima ed ottava riga), e per farlo mi fisso su stupidi particolari di quello che mi circonda: la guancia arrossata di Ila-m, il rossetto poco resistente dell'assessore.. cerco anche invano, sulle pareti della sala consiliare, un orologio. Ma a quanto pare là dentro il tempo non esiste. Un minuto passa in un'ora, ed un'ora in un minuto. Proprio come a Narnia!
Poi, senza che neanche me ne renda conto, la parola passa a me, e dopo un attimo di esitazione inizio a parlare con fare disinvolto. Dopotutto, la tecnica è sempre la stessa: sono nell'uovoallacoque's show, e recito la mia parte da protagonista. Qualche sorriso di circostanza, un paio di frasi ad effetto, ed il gioco è fatto.

La riunione finisce, e finalmente ho un po' di tempo da passare con Ila-m.
Effettivamente negli ultimi tempi non ci sono state occasioni per stare da sole. Un po' per la petizione, le riunioni, il mio lavoro, teatro.. e domani anche lo studio. Eh sì, anche quello c'è. Poco, ma c'è.
E finisce che arrivo a stasera, e mi accorgo che è il 31 gennaio.
Questo significa che:
- ho solo 15 giorni per scrivere un racconto, se voglio partecipare al concorso;
- fra 8 giorni mi aspetta una gita a Roma;
- fra SOLI due giorni è il compleanno di Ila-m!

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martedì, gennaio 30, 2007

Appena uscita dalla doccia

cammino scalza fino a camera mia, rabbrividendo per il contatto con il pavimento freddo.
Mentre mi spalmo addosso l'olio alla cannella cerco di non pensare all'intervista che avrò (cioè, che avremo), fra poco più di mezz'ora.
Mentalmente mi ripasso tutto quello che abbiamo deciso ieri sera di dover dire, quando eravamo tutti seduti attorno al tavolino di plastica. Fa tanto di seduta spiritica, a dirla così. Ma le sedute spiritiche si fanno su tavoli in legno, che generalmente stanno in piedi saldamente, e non per miracolo, sulle quattro zampe traballanti.
Ripenso a ieri sera, e più ci ripenso, più mi sembra di star vivendo una strana insurrezione sessantottina. Senza manganelli alla mano, però.
Mi infilo i miei nuovi jeans taglia-27-da-dieci-euro (lunga vita ai grandi magazzini), e decido che è ancora troppo presto per indossare la camicia. Che poi magari mentre pranzo mi ci finisce un'orecchietta alla cima di rapa, e non avrei il tempo per starla a lavare.
Così, da un cassetto dell'armadio, riporto alla luce una felpa che usavo lo scorso anno.
La indosso, e mi guardo allo specchio: è almeno 5 taglie più grosse di me!
"Dio, ma come facevo ad indossarla?" e mi volto di fianco, per osservarmi da un'altra prospettiva. Le mani spariscono nelle lunghe maniche. Sembra che la felpa mi penda addosso, come se fossi una gruccia.
Mi stringo nelle spalle, e vado a tavola.
Dopotutto, ho delle orecchiette alla cima di rapa che mi aspettano.
Ed un'intervista.
Merda!

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domenica, gennaio 28, 2007

"Buonasera, scusate, posso rubarvi due minuti?"

No, dico: quante volte ho ripetuto questa domanda, negli ultimi due giorni?
Le firme direbbero 600, ma in realtà sono la metà, contando le 300 firme (circa) degli studenti.
Se poi ci sottraggo il fatto che sia stata ila-m a fare la parte più grossa..
..beh, un centinaio.
Mica male, no?
E dire che ero partita con il "Non voglio entrarci affatto in questa storia!".
Sì, come no!

Fatto sta che ho imparato un sacco di cose:
- c'è un enorme pregiudizio verso chi ti ferma per strada. Tutti credono erratamente che apporre firma=richiesta soldi;
- le scuse più banali delle persone sono anche quelle più in voga. "No guarda, vado di fretta.." mentre procedono placidamente per inerzia;
- i modi con cui le persone tengono la penna per scrivere sono uno più assurdo dell'altro;
- la metà delle persone della mia città non legge il giornale locale;
- alcune persone firmano solo per farti smettere di parlare;
- altre non capiscono neanche la metà di quello che gli propini, parlando a raffica.

Dopo questi due giorni di richiesta firme, esposta al freddo e al vento della città (uh, come sono melodrammatica!), sarò molto più rispettosa verso coloro che fanno questo "mestiere" quotidianamente. Un po' come per le ragazze del call-center!

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Serata da egi,

una come tante altre.
Eppure, in un certo senso no.
No, non è accaduto niente di speciale: un panino a cena (alla mozzarella, pomodori e prosciutto cotto), e poi una crema di mascarpone davanti ad un film.
Un film decisamente brutto, addirittura. Questo. (ma come hanno fatto a dargli 4 stelle?!)
Comunque, come dicevo, è stata una serata strana.
Tutte e quattro aggrovigliate sul divano: i piedi di egi fra le mie gambe, le gambe di sara-sca sul fianco di egi, io appolpata ad ila-m, ed ila-m spiaccicata al bracciolo del divano. In quel divano nuovo, di pelle, si scivola giù che è un piacere (?), e così ogni 5 minuti eravamo là a risistemarci.

Insomma, ad un certo punto c'era una di quelle inquadrature di primo piano sulla faccia della protagonista. Una di quelle inquadrature che ti fanno pensare "Dio,ma sembra un rettile!", e dopo distogli un attimo lo sguardo, per guardarti attorno e..
..e, in una frazione di secondo, comprendi.
Comprendi che molto probabilmente (anzi, sicura al 100%), che il prossimo anno non ci saranno più serate del genere.
Non farai più a lotta con quelle due sceme di egi e sara-sca per accaparrarti un pezzo di coperta.
Non darai più di nascosto a Conan, il cane di egi, i tortellini.
Non farai più saltare Semola, il gatto di egi, per farla giocare con un filo.
Non riderai più in modo idiota prendendo in giro sara-sca che ha tamponato una macchina che "non aveva visto che fosse dietro, ferma!".
E rimani in silenzio, con l'amarognolo in bocca, nonostante la crema di mascarpone che hai appena fatto a metà con ila-m.
Allora fai scivolare la mano sotto alla felpa di ila-m, in cerca di un po' di calore, ma ila-m, inconsapevole -e come avrebbe potuto intuirlo?- dei tuoi pensieri, te la fa togliere perchè "hai le mani fredde", e allora niente.

Continui a guardare il film, godendoti la serata.
Con in testa quella dannata Hoppipola che non la smette di rimbombarti fra le pareti craniche.

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venerdì, gennaio 26, 2007

Il titolo sarebbe troppo lungo

e di conseguenza andrebbe su due righe, ed esteticamente farebbe proprio schifo.
(e fatemi essere un po' gay, su!)
Comunque, il titolo di questo post sarebbe:

Je suis le valse des monstres, my mistress. The day is a stage: that's ok!

Stasera, salendo nell'ascensone, mi sono guardata allo specchio: occhi arrossati, capelli stravolti, un accenno di goccia al naso ed entrambe le mani occupate (dal casco e dai guanti).
Insomma, uno di quei classici rientri a casa nei quali vorresti entrare in bagno e trovare la vasca piena d'acqua, e farti un bagno bollente massaggiandoti la pelle con i prodotti dell'Erbolario: rilassanti, emollienti, distensivi, ricostituenti, eccetera eccetera.
Invece niente bagno, ma una frettolosa cena a base di toast e uno jogurth, dopo aver bevuto un'amarissima fialetta dove -dicono- ci siano un sacco di vitamine.
E tutto questa fretta, come mai?
Perchè in tutto il giorno sono stata impegnata ne:

- nel dare il mio nominativo all'avis, anche se per donare il sangue bisogna pesare almeno 50 kg (ed io sono sotto di quasi 5 kg);
- nel parlare durante l'assemblea di istituto, cercando di farmi ascoltare da quel branco di idioti;
- l'organizzazione della conferenza per la petizione a favore delle coppie di fatto (lo sapevo che sarei finita con il farmi coinvolgere!);
- nel corso di teatro, con tutti gli esercizi corporei tanto utili quanto estenuanti;
- l'ora di guida a scuola guida, con l'istruttore che finalmente sta più zitto perchè "sto migliorando" (eheh!).

E adesso via, a studiare Storia.
Che poi domani la scuola, il lavoro, una guida, la petizione in città con tanto di banchetto ufficiale..
..e la sera vorrebbero anche invitarmi ad una cena di compleanno.
Ma dico: siamo impazziti?
Sì lo so: sarebbe l'ennesima volta che darei buca, ma ci sono persone che proprio non vogliono uscire dalla mia vita! (E non lo vogliono neanche capire!)
Così, io sono "costretta" a fare la stronza.
Ok, senza il "costretta", và!

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giovedì, gennaio 25, 2007

Ho (ri)visto About a Boy

Sì, lo so: sarà la ventesima volta che guardo questo film, ma è uno dei miei preferiti, e non posso fare a meno di rivederlo tutte le volte che lo danno in tv (giuro che prima o poi comprerò il libro. O un qualsiasi libro di Hornby).
Non so come mai mi piaccia così tanto.
Probabilmente perchè davvero "nessun uomo è un isola" nonostante molte persone (me per prima) cerchino di essere "quella cazzo di Ibiza".
Oppure perchè io con Ila-m sono esattamente come Will con Rachel: quando questi gli parla di cose serie, a lui viene sempre voglia di baciarla.
Inoltre è un film che è stato classificato come commedia, ma affronta egregiamente temi seri, come il suicidio (vedi Fiona, l'eccentrica madre di Marcus), le bugie ed il rapporto di coppia, (Will e le varie ragazze), il bullismo nelle scuole (Marcus che è come carne da macello), ed infine l'importanza dell'avere una concezione di vita, che immancabilmente è soggetta a continui mutamenti.

Poi diciamolo: la scena dell'anatra del parco è indimenticabile!

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mercoledì, gennaio 24, 2007

Design

Sempre detto io che per essere un UovoallaCoque c'è bisogno di avere "style"!

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lunedì, gennaio 22, 2007

Monochrome

[ Listen me. ]

'Cause only you make my life like a paint.


E al diavolo chi non crede in noi.

[ Yann Tiersen - Monochrome ]

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giovedì, gennaio 18, 2007

Ila-m parla,

e lo fa con determinazione, passione.
Mi illustra tutti i piani riguardo alla sua nuova iniziativa, avviata questa mattina: far firmare una petizione a favore dei Pacs in tutto il suo Liceo, estendere la cosa in tutti gli istituti della città, e magari ampliare il progetto nel mio Liceo. Poi prendere contatti con Rifondazione Comunista, informarsi per avere una bancarella nel centro della città, e raccogliere altre firme.

Ila-m parla, ed io guardo dal buio della spiaggia le luci delle città sulla costa.
Sposto lo guardo e mi perdo nell'oscurità del golfo, che sembra divorare tutto.
Perfino me.
Oppure quello che vedo è solamente una proiezione del mio stato d'animo?
Una enorme macchia nera che dilaga ovunque.

Ila-m mi chiede che cosa ne penso, se secondo me fa bene o meno, se è il caso di continuare..
E non si accorge di aver chiesto alla persona sbagliata.
Io, che sono solita fallire miseramente in ogni mio progetto, seppur minuscolo.
Io che non riesco mai ad essere abbastanza coinvolgente, a fare entusiasmare nessuno di ciò che ho in mente.
Ed è andata a finire come sapevo già sarebbe finita: io che dico qualcosa di sbagliato, lei che diventa cupa, io che tento di rimediare (e fallisco, vedi sopra!).. e poi basta, non ne parliamo più. Ognuno a casa propria e fine.

Il problema è che io sono una Leopardi, lei una Foscolo.
Io, con la mia concezione pessimista da uovoallacoque.
Che in fondo siamo tutti solo tante uova prodotte in serie.
Uscite da un culo di gallina e destinate ad essere rotte, per far parte di una enorme grande frittata di uova strapazzate. Per poi essere mangiate dal primo stronzo che passa.

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martedì, gennaio 16, 2007

Bevendo una tazza di Thè Verde,

puoi permetterti qualsiasi pensiero.
Ad esempio, non è estremamente imbarazzante togliersi i calzini prima di fare l'amore?
(Lo avevo detto che ci si può permettere qualsiasi pensiero!)

No, seriamente.
Finchè togli la/il felpa/camicia/maglione, il gesto può avere un che di sexy.
E lo stesso vale anche per i jeans, per non parlare di slip e reggiseno..
Ma i calzini?!
Dai, è veramente imbarazzante.
E poi ci vuole troppo tempo, davvero.

Però devo ammettere che è stato buffo oggi guardarmi i calzini viola con i rettangoli blu, gialli ed arancioni, che spuntavano da sotto il piumone bianco.

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lunedì, gennaio 15, 2007

Semplicemente geniale.

domenica, gennaio 14, 2007

Dialogo - #3

"Amore?" la chiamo, dopo un paio di minuti che la stavo osservando.
"Mh?" mugugna, voltandosi verso di me. Nota la mia espressione ed aggiunge "Che c'è?"
"Ma.. tu credi di conoscermi?"
"Sì." dice, senza esitazioni e con tranquillità.
"E secondo te, io ti conosco?"
"Certo amore.. ma perchè queste domande?"
"No, così.. è che a volte credo di non conoscerti."
Allora inizia a sussurrarmi in un orecchio tutti i motivi per i quali io la conosco più di ogni altra persona al mondo.
Ed io le credo, e sorrido.

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Dialogo - #2

"So che quel blog lo scrivi solo per compiacermi, e che ne hai un altro -da qualche parte- che non riesco a trovare. "
Me lo dice con sicurezza, ma butta la frase lì nel bel mezzo del discorso, con nonchalance.
Io la guardo, con un accenno di sorriso divertito.
"Non è vero!"
"Oh, sì che ne hai un altro. Ti conosco troppo bene."
"Non è vero che lo scrivo per compiacerti."
"Ah no?"
"No". Scuoto lievemente la testa. Chissà se mi crede.
"Sì, come no.. è troppo rintracciabile come blog."
"Lo so, ma questo non significa che ci scriva cose per farti piacere."
"No, però non ci scriverai mai ciò che pensi veramente."
Resto per un po' in silenzio, in cerca delle parole giuste.
"Non è un blog falso,e non ne esiste uno vero. Non come lo intendi tu. Semplicemente ci sono cose che riesco a scrivere solo come UovoallaCoque. Non esiste una Ila-m, senza un Uovoallacoque. Non nel mio universo dei blog, almeno."
Ila-m resta in silenzio. Probabilmente sta riflettendo su quello che le ho detto.
"E' che ci sono affezionata all'UovoallaCoque. Proprio come sono affezionata a Calibano. E' il mio personaggio."
"No, non è un personaggio. Tu vuoi credere che sia tale, ma l'UovoallaCoque SEI tu. Non è una montatura."
"..."
"Prima o poi lo troverò, l'altro."
"Non credo, l'ho nascosto bene."

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Dialogo - #1

"Ma quanto te ne sei messa?" mi domanda Ila-m, mentre camminiamo verso un pub, la meta più gettonata del nostro sabato sera.
"Di cosa?" le chiedo, senza capire a cosa si riferisca.
"Dell'olio alla cannella!"
"Uh, a dire la verità non mi sono data l'olio da spalmare sulla pelle, ma l'olio essenziale! Ma giusto qualche goccia.."
"Qualche goccia?! Guarda che quello dovrebbe essere usato solo per accentuare l'aroma di cannella nell'olio! Non può mica essere messo su così.."
"Ma cosa dici? Si chiama 'olio ESSENZIALE', significa che va messo nei punti essenziali del corpo! Tipo i polsi, o il collo!"

Ila-m ride e mi guarda con un'espressione che sta a metà fra l'innamorato e il volermi dare della scema. "No amore, si chiama essenziale perchè è il succo del succo della cannella. L'essenza, insomma!"
Ci rifletto un po' su, e dentro di me non le do torto. Sbuffo.

"Oh, e comunque ne ho messe su solo due gocce!"

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venerdì, gennaio 12, 2007

Ricapitolando, entro la/il prossima/o settimana/mese

devo:

- aver organizzato (e pagato) il compleanno di Ila-m;
- versare un anticipo di 50€ per il soggiorno a San Quirico, dove si svolgeranno i famosi (?) nazionali di Teatro;
- continuare nella rielaborazione della Medèa, tragedia di Euripide;
- ottenere la parte di Medèa (solo per il gusto di commettere un omicidio nei confronti del marito traditore e della sua amante);
- sbrogliarmi dalla questione "coro", ovvero: la mia insegnante di Teatro mi vuole come contralto, ma io non so mica se me la sento. E comunque non avrei i soldi.;
- iniziare a elaborare qualcosa di concreto per il mio percorso d'esame. L'argomento è ovviamente il teatro, ed i prof non ne sono rimasti sorpresi. C'è di buono che quella di Fisica sembrava entusiasta, quando le ho accennato di voler portare l'acustica legata all'edificio teatrale!

E più o meno basta. Per lo meno queste sono le questioni più urgenti.
Ce la farò?

Ah, dimenticavo di commemorare di Pino Ciuffetto, che è venuto a mancare ieri sera.
I suoi pezzi sono adesso contenuti in un freddo saccone nero, ed i suoi addobbi gelosamente (!) custoditi nel mio armadio.
Chissà se i suoi rami reggeranno fino al prossimo anno!

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martedì, gennaio 09, 2007

Rouge passion


Vorrei fare l'amore.
Farlo come non lo abbiamo mai fatto.
Lentamente. Senza fretta. Tutta la notte.
Fino all'alba.
Modellarti come creta, sotto alle mie dita.
Donarti dolcezza e passione.
Sentirti fremere di desiderio,
annusare la tua impazienza.
Possederti e vederti crollare, sfinita.
Per poi ricominciare.

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lunedì, gennaio 08, 2007

Voglia matta del Tacca Tacca

L'ho scoperto per caso.
Anzi, a dirla tutta me lo ha fatto conoscere David, in occasione del suo compleanno.

Parlo del Tacca Tacca, quello che amo chiamare il "nostro ristorante".
Sì, il nostro ristorante.
Dopo tutto l'ambaradan accaduto negli scorsi mesi, ho sentito l'esigenza di ricominciare da capo con Ila-m. E ricominciare da capo implica cercarsi dei nuovi posti. Posti solo nostri, tutti nostri. Posti che non sono legati a brutti ricordi.
Certo, questo significa che è da un bel po' che non mangiamo al cinese..
..ma niente è come il Tacca Tacca!

Il Tacca Tacca è piccolo. Intimo.
E' ben nascosto, nonostante l'enorme insegna che troneggia sul minuto edificio.
Una siepe ne cela l'entrata, e il fatto di trovarsi su una strada a scorrimento abbastanza veloce lo rende ancora più invisibile.
All'interno ci sono 6-7 tavoli al massimo, il locale è illuminato ma non troppo, e il cibo è assolutamente favoloso! (Oltre ad essere anche economico!)
Attaccata ad una parete c'è una lavagna, dove in gesso viene scritto il piatto del giorno.
C'è un bancone, che divide a metà la minuscolissima sala. Sul bancone, oltre all'occorrente per le bibite, ci sono candele, fiori, ed oggetti vari.
E' difficile descrivere del Tacca Tacca, bisogna entrarci per capire.

Poi c'è la questione del nome: Tacca Tacca.
Una "mezza tacca" sta per un mini antipasto. Una Tacca è una porzione un antipasto. Una "tacca tacca" sono 2 porzioni, il massimo che puoi prendere di uno stesso antipasto.
Hanno una marea di antipasti, ma la "pappa al pomodoro" è insuperabile!
Per ogni tavolo si possono prendere al massimo 5 tipi diversi di antipasto.
E poi il pane.. dio, quel pane!
E' caldo, quando te lo portano a tavola, in dei sacchettini di carta marrone, grezza.

Stasera ho una voglia matta del Tacca Tacca.
Di andare a mangiare al ristorante, al nostro ristorante.
Il nostro ristorante.
Nostro, e solo nostro.
Intesi?

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domenica, gennaio 07, 2007

Oggi ho imparato che

se fare le guide con l'istruttore è snervante, guidare con entrambi i miei genitori in macchina.. è un vero inferno.
No, dico davvero!
Avevo voglia di lasciarli a piedi, sul serio.

Il mio orecchio destro era rosso per le urla di mio padre, che i consigli va a darmeli all'ultimo secondo, ovviamente; mentre dal sedile posteriore mia madre continuava a martellare con i suoi "Il frenoooo! La frizioneee! Giraaa! Giraaa!". Lei, che la patente nemmeno ce l'ha!

Ma a parte queste piccole questioni familiari, adesso mi rivolgo a tutti coloro che guidano (mica come mia madre!).
Allora. La vedete la P?
La P, sì, quella che ho appiccicato al culo della macchina, e pure davanti (anche se più piccola).
Ecco, la P.
Ora, dico io: cosa vorrà mai dire quella P ripetuta ben 2 volte sullo stesso veicolo?
Vuol dire principiante. Patentando. Vuol dire piccolo-povero-autista-inesperto!

E allora checcazzo suonate se non mi riesce partire in salita nel sottopassaggio, eh?!

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sabato, gennaio 06, 2007

Finisce che

me ne sto qui ad aspettare che il cellulare vibri.
Proprio come nell'estate di due anni fa, quando aspettavo l'ennesimo sms nel cuore della notte, e mio fratello si lamentava che non riusciva a dormire perchè "spippoli rumorosamente".

E mi piace il fatto che l'attesa sia esattamente la stessa di due anni fa.
O così mi va di credere.
Fatto sta che son pronta già da un po': una camicia, un maglione sopra, un paio di jeans, solite scarpe, un leggero segno della matita sugli occhi..
Manca solo una goccia di essenza di cannella!
Ma quella la metto qualche secondo prima di uscire.
E quando dico "una" goccia, è una! Anche se cognato-m non mi crede e si lamentava dell'aroma troppo forte, aprendo i finestrini della macchina.

Uff, e vibra su..

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Una romantica a Milano

Mamma
che ne dici di una romantica a Milano?

Sono tornata, sebbene con un giorno di ritardo.
Sono tornata, ma se potessi tornerei indietro nel tempo e rifare questa settimana da capo.
Poi un'altra volta.
E un'altra volta ancora.
Ed ancora.
Ancora.

Potrei iniziare raccontando della calda accoglienza che ho ricevuto dalla Sorella-m, che mi ha regalato un/a utilissimo/a Beauty Case, con tanto di deodorante e profumo (ma non bastava avermi pagato il biglietto?!).
Oppure potrei parlare dell'abbuffata dell'ultimo dell'anno; di quella piromane della Sorella-m che continuava a far saltare petardi e fuochi artificiali (con io terrorizzatissima dai botti, ma vabbè).
O magari della pista di pattinaggio sul ghiaccio, con me e ila-m che ci tenevamo per mano proprio come in un film americano da 4 soldi che parla d'amore.
Proseguirei descrivendo le nostre notti di passione, dopo aver atteso che Sara-m si addormentasse, nel letto della stessa stanza.
Descriverei anche quella strana emozione di potersi baciare tranquillamente in mezzo alla gente, nel centro di Milano. Stare mano nella mano per tutto il tempo, nella metro o davanti al Duomo.


Scusi
che ne pensa di una romantica alla Scala?

Sì, la parte della Scala non la salterei per nulla al mondo: è un capitolo troppo importante. La mostra sulla Celeste Aida, di Verdi. Io che mi sono commossa (per non dire di aver pianto come un agnello) quando mi sono affacciata dalla galleria ed ho visto il palcoscenico, con sotto tutta l'orchestra che faceva le prove.

E poi ci sono gli incontri: la serata con quelle pazze di J e K, (che ho finalmente conosciuto!)della cioccolata più stomachevole che abbia mai bevuto; di come quella pazza di J guidi sulla sua seicento blu, e della soddisfazione che non le ho dato, di sentirmi pronunciare "ovoallacocche" ;)
Am' non poteva mancare, con il suo esagerato pranzo (la focaccia non finiva più!) e il pomeriggio al Cinema a vedere Boog ed Elliot!
Un incontro mancato, purtroppo, con Ale. Ma come ho detto anche a lui, sarebbe stato troppo strano per una toscana ed un romano di incontrarsi a Milano..


E potrei scrivere di come mi sia sentita in trappola quando sorella-m mi esponeva il suo progetto del prossimo anno, che "comprerò il letto a castello per voi due, e avreste un pc tutto vostro!".
E potrei scrivere di come mi sia sentita libera di amare in pubblico, e vaffanculo a tutto il mondo.
E potrei scrivere di come ho staccato la testa per un po' da tutto, e di quanto mi abbia fatto bene.

E potrei scrivere, e scrivere, e scrivere..

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